Atti di disposizione e pianificazione ereditarie

02 Pubblicazione su volume
Barba Vincenzo

Il lavoro si propone di dimostrare che la pianificazione ereditaria è affidata non soltanto al testamento, ma anche all’atto di ultima volontà e al contratto. In questa prospettiva si dimostra la centralità dell’atto di ultima volontà, come ca- tegoria, contrapposta a quella dell’atto tra vivi, e piú ampia di quella del testa- mento, segnalando che una molteplicità di interessi, specie esistenziali, possono essere affidati a esso. Si precisa che tali interessi potrebbero essere affidati anche all’atto tra vivi, con l’avvertenza che la disciplina di esso non può essere acriti- camente tolta dal contratto, sol perché esso sia sussumibile entro quel modello, reclamando in relazione alla funzione successoria svolta e, soprattutto, avendo ri- guardo alla natura degli interessi coinvolti, una disciplina che sia adeguata e ragionevole. Dimostrando che disciplina del contratto e quella del testamento deb- bono considerarsi in continua interferenza tra loro. Di qui il superamento della distinzione tra disposizioni testamentarie tipiche e atipiche e la consapevolezza che nello studio della pianificazione ereditaria non cambia il metodo del giurista, il quale non deve aprioristicamente scegliere la struttura, ma valutare sempre la funzione avuto riguardo al particolare assetto di interessi.

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