L’imposta sui servizi digitali: tanto tuono` che piovve

01 Pubblicazione su rivista
DELLA VALLE, Eugenio
ISSN: 1124-9307

L’imposta sui servizi digitali, che trae ispirazione dal tributo di cui alla proposta di Direttiva del Consiglio COM (2018) 148 final, per effetto della legge di bilancio 2020, è entrata finalmente in vigore. Trattasi di un tributo indiretto sui ricavi lordi derivanti da taluni servizi digitali gravante solo su imprese di rilevanti dimensioni, siccome individuate sulla base di una doppia soglia di ricavi. La selettività del prelievo in questione, sotto il profilo della soggettività passiva, destinato di fatto a colpire i giganti del Web statunitensi, presenta non poche criticità che vanno dalla inadeguatezza dei criteri cui è affidata la quantificazione dei ricavi tassabili, che si riflettono nella irragionevolezza della disciplina relativa alla territorialità, alla ritenuta violazione delle norme unionali sulle libertà fondamentali. Proprio la natura de facto discriminatoria del tributo potrebbe farlo nascere già moribondo, aprendo la strada ad azioni di rimborso.

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