Perché filosofia sociale? Un approccio pragmatico-linguistico

01 Pubblicazione su rivista
Marzocchi Virginio
ISSN: 1974-5044

In questo articolo suggerisco di intendere l’‘umano’ come ‘storico-sociale’, entro cui la relazione e anzi la pluralità e varietà di effettuali e ramificate relazioni, sia temporali sia locali, prevalgono o meglio risultano costitutive rispetto alle entità costituenti o punti di coagulo; anche in forza dello specifico sguardo riflessivo che la filosofia ha saputo aprire. Contro la categoria di ‘soggetto’ e una nozione di società come una e unitaria, la filosofia sociale, linguisticamente improntata, indica che lo ‘storico-sociale’ si riflette nei vari microcosmi delle sue parti componenti, proprio perché i suoi elementi non vengono più pensati come soggetti-individui da coordinare e relazionare in stabili gruppi o comunità, più o meno territorialmente circoscritti. Nell’articolo avanzo così un’idea di ‘sociale’ non come un raggruppamento/unificazione di un certo numero di soggetti, bensì come un network di molteplici e intersecantisi language games (istituzioni e sfere/sistemi), in cui significati e regole condivise si stabilizzano e si rendono rivedibili/correggibili in base alla loro capacità di organizzare e potenziare specifici, funzionanti ed efficaci ambiti di interazione.

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