Autonomia privata e giurisdizione

01 Pubblicazione su rivista
Confortini Massimo
ISSN: 2421-2563

Alla tendenza del giudice a dilatare oltre ogni misura il suo sindacato sul contratto, integrandone
o perfino modificandone gli effetti, anche al di là della inequivoca volontà delle parti, si
contrappone quella, via via affinata dai privati, di dotare le tavole negoziali di un complesso di
clausole univocamente volte a incidere sull’esercizio della giurisdizione: ora costringendo la decisione
del giudice in meccanismi automatici che eliminano ogni spazio alla sua soggettività (farò
breve cenno, in proposito, all’originale impiego della clausola penale e della clausola risolutiva
espressa); ora declinando la giurisdizione togata a favore di quella arbitrale, che trae fondamento
– e più duttile disciplina – nel contratto che lega i litiganti e il decidente; ora facendo
proprio un complesso di clausole, familiari ai sistemi di common law (le cc.dd. boilerplate), che
trapiantate nella contrattazione domestica si traducono in altrettanti
vincoli alla soggettività del giudice.

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