Quale spazio per le manifestazioni pubbliche di negazione di Dio? Il caso della campagna pubblicitaria dell'UAAR

01 Pubblicazione su rivista
Domenicali Caterina
ISSN: 2420-9651

Con la decisione n. 7893 del 2020, la prima sezione civile della Corte di cassazione ha cassato con rinvio la decisione che aveva ritenuto giustificato il diniego, opposto dal Comune di Verona, all'istanza di affissione di alcuni manifesti da parte dell'UAAR. La significatività della decisione concerne i profili sui quali si gioca l'esercizio del diritto di propaganda: le forme che il proselitismo può assumere e i limiti che esso incontra quando si tratti di negare o di mettere in discussione il divino. Il giudice di legittimità ha stabilito in modo inequivocabile che la propaganda dell'ateismo e dell'agnosticismo, e dell'attività delle associazioni che li rappresentano, non incontra limiti diversi né più stringenti della propaganda del credo positivo.

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