Trattative senza speranza. La Delegazione ungherese alla Conferenza della Pace
Nel gennaio 1919 si apriva a Parigi la Conferenza della Pace, dove la delegazione ungherese giunse solo nel dicembre successivo. La complessa e difficile situazione ungherese – dove tra marzo e agosto 1919 era stato al potere un governo bolscevico – fu al centro di aspri dibattiti a causa delle ambizioni degli Stati successori e degli interessi delle Potenze. È inoltre necessario evidenziare che la scelta adottata dalla Conferenza fu quella di evitare ogni tipo di negoziato con i paesi sconfitti, aggravando con ciò ulteriormente la posizione di Budapest e mettendo di fatto la Delegazione ungherese nell’impossibilità di ottenere alcun risultato sul piano concreto. Una parte fondamentale di questo contributo è fondato sull’analisi della documentazione ungherese relativa alla Conferenza della Pace e quella che segue, è la narrazione delle difficili trattative svolte dalla Delegazione ungherese nel vano tentativo di mitigare le condizioni di pace imposte dalle potenze vincitrici, attraverso l’analisi incrociata delle fonti diplomatiche dei paesi coinvolti. Si tratta di una vicenda di grande interesse e che offre molti spunti per la comprensione della Conferenza di Pace; una vicenda che si concluse formalmente il 4 giugno 1920 con la firma del trattato di pace nel palazzo del Grand Trianon senza però che ciò riuscisse a porre fine alle dispute tra l’Ungheria e gli Stati successori.