Genealogie del costituzionalismo in Russia dal XVIII al XX secolo

01 Pubblicazione su rivista
Valle Roberto
ISSN: 1593-0793

Nelle sue riflessioni sulla rivoluzione russa del 1905, Max Weber ha forgiato il concetto di pseudo-costituzionalismo (Scheinkonstitutionalismus ), che è assurto a categoria ideal-tipica: lo zar Nicola II non aveva rinunciato al titolo di samoderžec (autocrate); il Manifesto imperiale del 17 ottobre 1905 era una «caricatura della potente idea di costituzionalismo». All’inizio del XX secolo, i giuristi russi di orientamento costituzional-democratico consideravano la falsa costituzione (lže-konstitucija) del 1905 come l’emblema dell’assenza di un’autentica coscienza giuridica: la Russia avrebbe dovuto emanciparsi sia dall’ autocrazia, sia dal nichilismo giuridico del narodničestvo rivoluzionario. Dalla complessa storia del costituzionalismo russo, con i suoi diversi orientamenti e con le sue tragiche cesure, è scaturita una intricata vicenda ermeneutica. Nell’ambito della storiografia russa si confrontano orientamenti ermeneutici: da una parte si colloca la linea interpretativa inaugurata, all’inizio del XX secolo, da Pavel Miljukov: il liberalismo e il costituzionalismo sono radicalmente antitetici all’ autocrazia e alla dittatura. D’altro canto, invece, Viktor Leontovič, distinguendo tra liberalismo e radicalismo rivoluzionario, ricostruisce il processo di formazione del costituzionalismo conservatore autoctono compatibile con l’autocrazia. Il costituzionalismo conservatore russo, non dissimile dalle esperienze costituzionali europee coeve, è scaturito dall’ assolutismo liberale del XVIII secolo e, prima del 1917, ha trovato la sua espressione più compiuta nell’opera riformatrice di Pëtr Stolypin, un liberale risoluto. Per comprendere le diverse genealogie del costituzionalismo è necessario fare un cammino à rebours, al fine di individuare i nodi cruciali della storia istituzionale e delle idee giuridiche e politiche in Russia: l’autocrazia legale del XVIII secolo, la biforcazione tra il liberalismo conservatore e il liberalismo insurrezionale nel XIX, le riforme di Alessandro II e la nascita del movimento degli zemstva; la rivoluzione del 1905 e l’istituzione della Duma; le due rivoluzioni del 1917 e lo spettro dell’Assemblea Costituente.

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