Lo spettacolo della razza. Il razzismo coloniale fascista. Schemi narrativi e stereotipi rappresentativi

02 Pubblicazione su volume
ZINNI, MAURIZIO

Il genere dei film coloniali può essere considerato la summa della cinematografia fascista e per certi versi il suo apice. I film coloniali portano al massimo grado la compenetrazione di obiettivi puramente spettacolari in molti casi mutuati dalla produzione avventurosa proveniente da Hollywood, con quelli prettamente ideologici, su tutti la vocazione imperiale dell’Italia fascista e la creazione dell’uomo nuovo. Per questo motivo, spettacolo e questione razziale divengono sul grande schermo sostegno necessario l’uno dell’altro, all’interno di uno schema filmico in cui l’avventura esotica si definisce e caratterizza soprattutto in base ad una netta e chiara suddivisione di ruoli e funzioni degli attori in scena. Insomma, i personaggi che di volta in volta affollano lo schermo, dai protagonisti agli antagonisti, passando per gli aiutanti e i deuteragonisti, rispondono ad una logica al contempo narrativa e ideologico-razziale. In questa maniera, il razzismo appare come una componente essenziale per la riuscita spettacolare e propagandistica del film, sia da un punto di vista cinematografico, sia da un punto di vista politico

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