Rigenerazione di Piazza dei Sanniti: verde, multifunzionalità e sensoristica per un progetto pilota

10 Prodotto architettonico, di design o disegno
Fratini Fabiola

"Il diritto alla città" (New Urban Agenda, 2016) e la lotta ai cambiamenti climatici (Accordo di Parigi COP 21, 2015) sembrano avere segnato, a livello globale e nazionale, una svolta nelle politiche e nelle strategie che riguardano le città.
Come indicato dalla New Urban Agenda, questo svolge un ruolo cruciale nel contesto urbano e sociale ed è necessario che sia progettato secondo principi di sostenibilità e di equità per accrescere la salute e la qualità di vita dei cittadini, la loro resilienza nei confronti dei fenomeni connessi ai cambiamenti climatici, e ridurre l’impronta ecologica delle città.
Multidisciplinarietà, integrazione digitale, innovazione della governance e un orientamento nature-based del progetto possono trasformare questi luoghi in aree verdi di elevata qualità: accessibili, sicuri, inclusivi, capaci di accrescere il benessere e la salute dei cittadini diffondendo servizi ecosistemici (Horizon, 2020).
Con riferimento a queste istanze, il Laboratorio San Lorenzo dalla Sapienza – DICEA (Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale), ha elaborato un progetto di ricerca fondato su sei obiettivi:
✓ elaborare una visione per la città contemporanea, superando l’ossimoro Città – Natura;
✓ costruire un modello di rigenerazione aderente ai principi di sostenibilità, di integrazione tra infrastrutture verdi e grigie (Urban Green Infrastructure – UGI), di connessione, di multifunzionalità, di inclusione sociale (Green Surge, 2017);
✓ concepire il progetto urbano attraverso il prisma delle Nature Based Solution (AAVV. Debrief Stakeholder
Workshop, 2014; Naturvation, 2017; Eklipse 2016) al fine di mitigare l’inquinamento dell’aria, migliorare la
regolazione del ciclo dell’acqua, abbassare le temperature e contenere le isole di calore, accrescere la
biodiversità;
✓ innovare la governance e la “cassetta degli attrezzi disciplinari”, con una particolare attenzione alla
partecipazione;
✓ integrare gli strumenti digitali nelle diverse fasi del processo, dalla diagnosi al monitoraggio;
✓ centrare la sperimentazione sullo spazio pubblico, reinterpretato come infrastruttura urbana, sociale ed ecologica di quartiere, in una prospettiva territoriale multiscalare, e migliorare così il benessere dei cittadini (Marry, 2020).
A partire da questi obiettiv il programma di Rigenerazione propsettato si articola dunque intorno alla configurazione di un sistema di Oasi verdi e multifunzionali e di green street
(Oasi lineari), che si ispira ai principi delle Nature Based Solutions – NBS (APAT, 2003; EU, 2015; Naturvation, 2017).
Dal singolo nodo verde e multifunzionale, l’Oasi, si passa a una trama verde, una Urban Green Infrastructure – UGI (EU, 2013,
Green Surge 2017), che veicola natura, biodiversità, convivialità e mobilità lenta nelle arterie della città disegnando una “collana di smeraldi”, come quella di Boston progettata da F.L. Olmsted, attraverso la griglia ottocentesca e minerale, del quartiere San Lorenzo.
Le Oasi si sviluppano nello spazio pubblico; vengono individuate attraverso l’integrazione di metodologie di diagnosi, qualitative e quantitative; sono puntuali, di grandezza variabile, dal marciapiede all’isolato. Le componenti: prima di tutto la vegetazione, che consente di abbassare le temperature estive fino a 2°C rispetto ai contesti minerali, che introduce elementi naturali, accrescendo la biodiversità urbana e il benessere dei cittadini (Balaÿ et al., 2020). La multifunzionalità: l’Oasi è un luogo vitale, vissuto, conviviale, attraversato, aperto a tutti dove si gioca, si coltiva un micro-giardino o un orto, si riposa e si osserva.
La realizzazione progressiva di Oasi si articola secondo un sistema di green cluster che, espandendosi nel territorio, sconfina in altri quartieri fino a coprire ampi spazi urbani, simulando le modalità secondo le quali crescono gli organismi naturali, dalle cellul

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