Intersezionalità e critica letteraria: questioni di metodo

02 Pubblicazione su volume
Romeo Caterina

L’intersezionalità costituisce uno dei contributi più significativi dal punto di vista politico, teorico e metodologico offerto dalle femministe “non bianche” e di terza ondata per lo sviluppo di un approccio, utilizzabile in diversi ambiti disciplinari e campi del sapere, che si interroghi sulla disomogeneità dei soggetti culturali, sociali e politici, sui diversi livelli di oppressione che le singole donne e i diversi gruppi di donne subiscono, e sulla necessità di considerare l’interazione delle diverse oppressioni. La pratica dell’intersezionalità – che precede di molto l’utilizzo del termine stesso – nasce nell’ambito dei movimenti femministi neri statunitensi e si consolida poi attraverso gli studi di genere, gli studi critici sulla razza, gli studi gay e lesbici e gli studi postcoloniali, solo per citare i principali.
Se l'intersezionalità si sviluppa nel campo delle Scienze Sociali, questo articolo intende esaminare come sia possibile applicare questo metodologia agli studi letterari. A tal proposito, dopo un'ampia premessa teorica in cui si spiega l'origine e la storia di questa metodologia, l'autrice presenta alcuni di casi di studio in cui viene mostrato come è possibile utilizzare un approccio intersezionale nella critica letteraria.

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