Nuova questione urbana e nuovo welfare. La città pubblica per il diritto alla salute
I processi di metropolizzazione, il degrado fisico, la marginalità socioeconomica, la fragilità ambientale, l’invecchiamento della popolazione, il cambiamento della struttura delle famiglie, la pressione dei flussi migratori, il mutamento del sistema dei valori e dei modelli comportamentali della popolazione, si sovrappongono alle anomalie genetiche delle città italiane, evidenziando l’emergere di una nuova questione urbana. Una questione urbana che richiede la messa in campo di un nuovo welfare urbano per garantire alle comunità locali i diritti alla salute, all’istruzione, all’ambiente, alla mobilità pubblica, all’abitare, alla città. In questo quadro, la complessità dello scenario, che l’attuale pandemia ha fatto emergere acuisce le patologie della città contemporanea, sottolineandone le carenze in termini di organizzazione, gestione e funzionamento, nonché le ricadute, in negativo, indotte sulle comunità insediate, in termini di benessere, qualità della vita e dell’ambiente urbano, privandole dei diritti fondamentali, tra cui quello alla salute. Questo richiama l’urgenza di una riflessione che, sotto un profilo strutturale e non meramente emergenziale, affronti la riconfigurazione dell’assetto delle componenti della città pubblica che afferiscono alla Rete dei servizi pubblici per la salute, contestualizzandola nell’ambito della strategia di rigenerazione urbana, per la realizzazione del nuovo welfare