Buone prassi per l'autismo

03 Monografia
Ancona A. M., Apicella F., Arduino G. M., Bertelli M. O., Ciambrone R., Ciprietti T., Laghi F., Molli A., Morselli C., Munari C., Vannucchi S., Venuti P.

Perchè dare indicazioni per “Buone prassi per l'autismo”?
Nel corso degli anni la ricerca ha migliorato notevolmente la conoscenza
della sindrome del disturbo autistico riconoscendone la presenza in una
ampia varietà di forme che prima erano classificate in modo diverso (es.
autismo, sindrome di Asperger, psicosi infantile…).
Raggruppare in una unica classe la varietà delle forme ha comportato
l'aumento considerevole del numero di diagnosi di autismo; questo ha
motivato e dato impulso alla ricerca sulla etiologia, sui possibili interventi
e sulla loro efficacia.

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