Progetto individuale

Buone prassi per l'autismo

Perchè dare indicazioni per “Buone prassi per l'autismo”?
Nel corso degli anni la ricerca ha migliorato notevolmente la conoscenza
della sindrome del disturbo autistico riconoscendone la presenza in una
ampia varietà di forme che prima erano classificate in modo diverso (es.
autismo, sindrome di Asperger, psicosi infantile…).
Raggruppare in una unica classe la varietà delle forme ha comportato
l'aumento considerevole del numero di diagnosi di autismo; questo ha
motivato e dato impulso alla ricerca sulla etiologia, sui possibili interventi

Modelli innovativi di welfare: il progetto individuale come strumento di inclusione sociale e lavorativa di persone con autismo.

La transizione dall’infanzia all’età adulta pone importanti problematiche legate ai temi del lavoro, della vita
indipendente e della realizzazione personale. Nel caso di ragazzi con disturbi dello spettro autistico (Autism Spectrum
Disorders, ASD) questa fase di passaggio è particolarmente critica e richiede sostegni e strategie in grado di
promuovere l’autonomia e migliorare la qualità di vita della persona. Il rapporto descrive l’esperienza della Cooperativa

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma