Osservazioni in classe: metodo, esiti, riflessioni

02 Pubblicazione su volume
Cisotto L., Rossi F., Mancini I., Sangiorgi P.

Il capitolo fa sintesi dei dati osservativi sulle pratiche didattiche raccolti - nell'ambito di una ricerca europea di durata biennale- in 20 classi prime di scuola primaria della provincia di Trento.
La ricerca promossa da IPRASE nel periodo 2016-18 ha inteso focalizzarsi sull’efficacia delle pratiche di insegnamento/apprendimento della lettura e scrittura; lo scopo generale consisteva nell’esplorare le pratiche in uso nelle scuole trentine per identificare le soluzioni più efficaci e sviluppare azioni di accompagnamento e di potenziamento. L'osservazione qualitativa delle pratiche didattiche è stata analizzata in relazione ai risultati d'apprendimento sulla lettura e sulla scrittura rilevati - attraverso prove strutturate- all'inizio e alla fine dell'anno scolastico.
La ricerca conferma un cambiamento di prospettiva nell’affrontare la questione della prima alfabetizzazione alla lingua scritta: basta contrapposizioni, spesso ideologiche, sui metodi didattici e la loro presunta efficacia, in direzione di un’attenzione alla didattica reale che avviene in classe. Si tratta di un atteggiamento più laico e maturo, in qualche misura più professionale con cui approcciarsi alla riflessione in ambito formativo, tutto da conquistare e consolidare non solo in relazione allo specifico oggetto della nostra ricerca.
Le pratiche didattiche degli insegnanti si ispirano a un indirizzo metodologico, spesso veicolato attraverso il libro di testo o altri sussidi didattici, per interpretarlo e adattarlo in relazione al contesto classe e a una sensibilità di- dattica che porta a compensare i limiti e le debolezze dell’indirizzo stesso. Da un lato si punta a situare e riempire di senso i metodi a orientamento sintetico, con i loro rischi di arido tecnicismo, dall’altro si mira a integrare con attività più strutturate e di consolidamento i metodi a orientamento analitico, potenzialmente dispersivi e poco attenti alla gradualità degli apprendimenti. La risultante è il prevalere di pratiche didattiche con gradienti diversi di contamina- zione dei vari indirizzi metodologici che presentano tratti non molto dissimili dal punto di vista metodologico, laddove diventano altre le variabili didattiche che possono fare la differenza.
Le pratiche didattiche risultate più efficaci sono quelle in cui l’avvicinamento al codice scritto si colloca in un contesto di esperienze e di interazioni dense di significato per i bambini, nel qua- le l’acquisizione e il consolidamento di abilità di decifrazione e composizione del codice si integra con lo sviluppo di processi di comprensione dei significati analitici e globali e di ideazione e realizzazione di messaggi comunicativi. L’intreccio tra abilità di comprensione e produzione rappresenta un principio di efficacia didattica che trova conferma nella ricerca, dove le classi che han- no ottenuto i maggiori incrementi nel risultati di apprendimento sono quelle in cui la quota di tempo dedicata ad attività stretta- mente circoscritte alla padronanza del codice sono più contenuti.

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