Enrico Prampolini scenografo e teorico di teatro. Dalla teoresi futurista al manierismo accademico: dieci spettacoli per la Compagnia del Teatro dell'Università di Roma 1940-1953
Enrico Prampolini per il suo grado di discernimento tra il linguaggio scenico e il linguaggio pittorico è tra i molti pittori per il teatro un vero uomo di teatro. Oltre alla sua attività di pittore e scenografo è stato un teorico e uno studioso di teatro, un riformatore della scena italiana. Artista poliedrico, tra i pochi che realmente hanno avuto collaborazioni con la scena teatrale europea coeva, è stato anticipatore per molti versi soprattutto nell’ibridazione del corpo attoriale con la tecnologia e con le componenti “tecniche” della scena, considerate quest’ultime al pari di qualsiasi altro personaggio, quindi dell’attore. Lo stile di uno scenografo, più in generale di un artista, appartiene solo a lui, ma la grammatica e la sostanza del suo vocabolario appartengono al suo tempo: il testo indaga il linguaggio di Prampolini tramite i complessi rapporti esistenti fra la sua poetica scenica e la realtà storica e artistica dei primi anni del Novecento fino la fine della Seconda Guerra Mondiale. Attraverso un ampio spoglio dei manifesti e saggi sul teatro di Enrico Prampolini e attraverso la raccolta di documenti inediti si mette in luce il suo lavoro al Teatro dell’Università di Roma per il quale aveva elaborato bozzetti per ben dieci dal 1940 al 1953.