scenografia

Per una storia della prospettiva. Le origini della prospettiva solida nella scenografia rinascimentale

La ricerca, descritta in questo breve saggio, opera nell’ambito della storia della prospettiva rintracciando nelle sue applicazioni, a partire dal Cinquecento, i principi proiettivi che ne sono fondamento teorico. Comprende diversi studi di carattere trasversale dedicati allo studio della scenografia teatrale rinascimentale.

Quale Oriente? Quando la finzione diventa realtà

L’antico Oriente è stato spesso luogo di vicende storiche e religiose raccontate e musicate in opere teatrali. Ma quale era la conoscenza dell’Oriente antico prima dell’effettiva scoperta delle vestigia delle antiche civiltà orientali? Il 1842 segna di fatto la nascita dell’archeologia orientale con i primi scavi nella regione assira in Iraq settentrionale: da quel momento, l’Oriente non è più, o almeno non solamente, luogo mitico ed esotico, ma diventa luogo concreto e reale visibile e tangibile grazie ai lavori dei primi esploratori delle antiche colline.

L’arco di Trionfo

Scenografia per l'opera "La clemenza di Tito - Opera seria di W.A. Mozart".
Trasportato nella dimensione di un ampio portale pivotante, l’elemento più eloquente riferito all’imperatore romano Tito, l’Arco di Trionfo, si semplifica con linguaggio minimale in due grandi setti marmorei a forte spessore, anche retro illuminati, che oltre a ruotare definendo spazi di volta in volta differenti accolgono al loro interno oggetti e sculture, grazie ad una partizione modulare e semovente.

Enrico Prampolini scenografo e teorico di teatro. Dalla teoresi futurista al manierismo accademico: dieci spettacoli per la Compagnia del Teatro dell'Università di Roma 1940-1953

Enrico Prampolini per il suo grado di discernimento tra il linguaggio scenico e il linguaggio pittorico è tra i molti pittori per il teatro un vero uomo di teatro. Oltre alla sua attività di pittore e scenografo è stato un teorico e uno studioso di teatro, un riformatore della scena italiana.

1734-2020. Luce e marmo in scenografie moderne per La clemenza di Tito

Una riflessione sull’ideazione delle scenografie per un’opera lirica composta nel secolo diciottesimo e ambientata nell’antichità classica, L’occasione è l’allestimento dell’ultima opera composta da Wolfgang Amadeus Mozart, La clemenza di Tito, musicata sul libretto di Caterino Mazzolà basato sul melodramma di Pietro Metastasio del 1734, che ha come sfondo alcuni luoghi fortemente rappresentativi della città di Roma, nel 79 d.C.

Architettura e scenografia nella Roma del Settecento

Molte opere architettoniche del Settecento romano, che si inseriscono tra i tracciati rinascimentali e barocchi, a loro volta innestati su preesistenze antiche, sono segnate da un’intenzione immaginifica così come essa si palesa con modalità differenti nell’arte della scenografia, con reciproche interferenze e contaminazioni tra le due forme d’arte. Tra queste, la sistemazione di Filippo Raguzzini di Piazza S.

Jommelli al S. Giovanni Grisostomo. Percorsi extrametastasiani di un napoletano a Venezia, con alcune chiose su Merope (1742)

La stagione veneziana di N. Jommelli fu legata anche alle attività di un teatro secentesco ormai declinante, il San Giovanni Grisostomo. Le tradizioni del teatro, la sua storia, il suo pubblico incisero non poco sulla scelta del soggetto e sulla drammaturgia della Merope (1742), dove Jommelli mette in atto alcune strategie compositive specifiche anche in relazione alla scenografia, curata da Antonio Joli. La componente visiva e coreutica contribuiscono alla singolare configurazione dell'autografo jommelliano, qui esaminato in relazione alla drammaturgia e alla prassi compositiva.

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