Nicola Pende e la legislazione razziale del fascismo

02 Pubblicazione su volume
Betta E.

Nel dibattito pubblico il nome di Nicola Pende è sostanzialmente legato alla sua firma del Manifesto degli scienziati razzisti, noto come Manifesto della razza, pubblicato il 14 luglio del 1938, tra i cui sottoscrittori, secondo il comunicato del PNF del 25 luglio del 1938, compariva anche il suo nome. La sua adesione al documento che rappresentava la sintesi ideologica e programmatica della svolta razziale che nell’autunno dello stesso anno produsse le legislazioni razziali rappresenta un’impronta condizionante dell’interpretazione della figura di Pende e del suo ruolo all’interno del contesto scientifico del ventennio mussoliniano. Attorno alla reale adesione di Pende al Manifesto e alle modalità con le quali la sua firma fu apposta a quel documento sono state fin dall’inizio oggetto di discussione, in prima istanza da parte dello stesso Pende di fronte alla Commissione per l’epurazione, poi dalla ricerca storica, che ha offerto elementi per una ricostruzione di passaggi e modalità di ideazione e creazione del Manifesto, benché, merita sottolineare, a più di ottant’anni dalla pubblicazione di quel documento non sia ancora disponibile una storia di quel documento, che ne ricostruisca il percorso di ideazione e realizzazione. L'articolo inquadrerà la questione del rapporto tra Pende e il razzismo fascista, in riferimento alla letteratura sul tema

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