Digital models for the analysis and communication of perspective space

02 Pubblicazione su volume
Baglioni Leonardo, Salvatore Marta

Gli strumenti digitali assumono oggi un ruolo di primo piano per la conoscenza, la valorizzazione e la comunicazione dei beni culturali. Se si immagina di misurare il valore del patrimonio in termini di conoscenza e l’accrescimento di questo valore in termini di flusso della conoscenza, bisogna considerare i beni culturali nel duplice aspetto, materiale e immateriale, che li caratterizza. In alcuni ambiti artistici sussiste una stretta relazione fra l’opera d’arte e le teorie scientifiche che ne sono alla base. Fra questi un ruolo di primo piano deve essere riconosciuto alla prospettiva e alle sue applicazioni, in cui l’opera realizzata è il risultato dell’applicazione di teorie proiettive tramandate in secoli di storia in trattati e testi storici. La conoscenza dell’opera è dunque il risultato della interazione di beni materiali e immateriali, la cui consapevolezza ne favorisce la conservazione, ne promuove la valorizzazione ne alimenta la comunicazione. L’interesse per la prospettiva risiede nella sua attualità, e cioè dalla immutabilità che la caratterizza nell’ambito della storia della rappresentazione. I principi proiettivi su cui questa si fonda ricorrono infatti dalla rappresentazione grafica
alle più recenti forme di rappresentazione digitale. Oggi è possibile ricostruire in ambiente digitale parametrico la macchina prospettica nella sua forma più generale, quella della prospettiva solida, di cui la prospettiva lineare è un caso particolare. La parametrizzazione dei procedimenti proiettivi alla base della prospettiva permette l’esplorazione dinamica dello spazio proiettivo, nel suo divenire e nelle sue configurazioni limite, lo spazio reale e la prospettiva lineare. L’esplorazione di questi modelli ha una duplice finalità. Foriera di interessanti spunti di ricerca, si configura allo stesso tempo
come l’occasione per esplicitare e perciò rendere accessibile ad un pubblico vasto ed eterogeneo ciò che non è visibile, e cioè i principi teorici su cui il funzionamento della macchina prospettica si fonda.

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