Immigrazione straniera ed esigenze economico produttive del mercato del lavoro: il caso del lavoro di cura
Dall’analisi dei dati proposta emerge che la straordinaria immigrazione straniera registrata negli ultimi sedici anni ha rallentato il processo di invecchiamento della popolazione complessiva italiana, integrando il collettivo dei giovani (0-14 anni) e dei giovani adulti (15-39 anni) che nel periodo sono diminuiti molto meno di quanto atteso in assenza di migrazioni. Negli ultimi 12 anni l’occupazione straniera, nonostante la crisi economica, è più che raddoppiata sfiorando nel 2017 i 2,4 milioni di persone occupate, a cui andrebbero aggiunte quelle non più conteggiate tra gli stranieri a seguito dell’acquisizione della cittadinanza italiana. La crescita dei posti di lavoro occupati dagli stranieri ha riguardato professioni di medio e soprattutto di basso profilo (operai generici), con un’incidenza elevata in agricoltura, nelle costruzioni, negli alberghi e nella ristorazione, ma in modo nettamente più marcato nei servizi alle famiglie.
Proprio il lavoro di collaborazione domestica (quello delle cosiddette colf) e quello di sorveglianza e/o assistenza e cura di anziani e ammalati (quello delle cosiddette “badanti”, espressione sintetica ma riduttiva) sono stati analizzati in questo contributo. Soprattutto la seconda attività professionale ha fatto registrare nel periodo considerato una richiesta crescente da parte delle famiglie italiane anche negli anni della crisi economica.