Forme e modelli dell'architettura monastica al tempo di Teodolinda
La scarsità delle sopravvivenze dell'architettura monastica altomedievale, per lo più ridotte al livello di fondazione o di minimi blocchi edilizi, non ha consentito di sviluppare un discorso esaustivo sull’argomento e in molti casi le conoscenze sono limitate agli edifici di culto, spesso gli unici edificati in muratura. Ben poco è noto delle altre strutture in cui si svolgevano le attività quotidiane dei confratelli e la cui presenza è attestata dalle regole di vita comune che, fin dal IV-V secolo, citano con frequenza il refettorio, la cucina, il cellarium, il dormitorio, l’infermeria, ma anche le officinae, gli spazi di accoglienza e quelli per i novizi, senza tuttavia regolamentare in alcun modo la progettazione dello spazio cenobitico.
Il contributo intende quindi tracciare un panorama dell'architettura monastica per il VI-VII secolo, spingendosi lungo l'VIII ed espungendo l'epoca delle riforme carolinge.