Mascarino disegnatore. Considerazioni sulla sua fortuna

01 Pubblicazione su rivista
Ricci Maurizio
ISSN: 0485-4152

Prima della morte Ottaviano Mascarino (1536-1606) lasciò all’Accademia di San Luca, di cui faceva parte, la sua collezione di disegni, la maggior parte dei quali autografi. Alcuni dei fogli d’altra mano, e che sono stati attribuiti a vari architetti contemporanei, documentano spesso i cantieri ereditati da Mascarino o la sua attività come consulente di patroni importanti.
Gli inventari più antichi del fondo ancora conservati - del 1608, del 1624 e, più dettagliato, del 1712, che registra la situazione del fondo al 1682 - permettono solo in parte di ricostruire la consistenza originaria del lascito. Alcuni indizi fanno però ipotizzare, oltre a un numero maggiore di fogli, la presenza tra questi di importanti disegni di Baldassarre Peruzzi, o a lui attribuiti, e di Vignola. Alcuni disegni che facevano parte del fondo sono identificabili in altre collezioni, molti altri non sono al momento rintracciabili.
Più che le poche fabbriche effettivamente costruite o conservate, furono proprio i disegni di Mascarino ad influenzare gli architetti del secolo successivo (Carlo Maderno, Pietro da Cortona, Girolamo e Tolomeo Rainaldi, Francesco Maria Ricchino, Domenico Martinelli). Il saggio cerca di far luce sulla fortuna del fondo anche fuori di Roma, evidenziando le relazioni del suo autore, fin qui trascurate, con altre realtà geografiche e culturali.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma