Rischio sismico,‘componente strutturale’ del territorio. Quali implicazioni?
Questo contributo nasce da un’esperienza di ricerca pluriennale sui temi del rischio sismico urbano orientato a promuovere un cambiamento radicale in favore di un approccio per cui il rischio sismico, aspetto fondamentale di gran parte del territorio nazionale, non sia trattato come qualcosa di inatteso e inaspettato, ma entri a far parte di quelle componenti strutturali con le quali ogni scelta deve confrontarsi. Le logiche emergenziali, che sempre hanno prevalso nel nostro paese, oltre ad essere molto controverse dal punto di vista delle modalità dei processi decisionali e delle scelte che generano, hanno dimostrato, e ancora dimostrano, anche la loro fondamentale inefficienza. Il terremoto del 2016 sta evidenziando problemi che superano il dibattito sulla scelta del modello di ricostruzione. Si tratta di decidere il futuro di molti piccoli centri in aree interne, già soggette a importanti processi di spopolamento e di abbandono. Quali sono i possibili scenari? Quali i modelli di riferimento? Come si prendono le decisioni? Da un punto di vista diverso da quello predominante, questi territori rappresentano un fondamentale patrimonio il cui valore, spesso sottostimato, consiste prima di tutto nella tenuta della struttura territoriale complessiva del nostro Paese. Riflettiamo su questi temi con riferimento al caso di Accumuli, un piccolo centro sui Monti Reatini tra i più colpiti dal terremoto del centro Italia.