Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1167652
Abstract: 

Quella dell'eye-tracking è una tecnica che permette di registrare e analizzare, qualitativamente e quantitativamente, i movimenti oculari durante la lettura di un testo.
In campo psicolinguistico le ricerche che sfruttano questo strumento, si sono per lo più concentrate sull'aspetto psico-motorio dell'esplorazione del testo, senza riconoscere, né descrivere linguisticamente, gli stimoli proposti e soprattutto senza provare a creare un nesso tra input presentato e comprensione del messaggio.
Questa ricerca si pone invece l'obiettivo di indagare i movimenti oculari nell'atto di risolvere attività di comprensione del tipo cloze: enunciati o brani a cui sono state omesse parti di testo.
La ricerca coinvolgerà un ampio gruppo di partecipanti con diversi livelli di conoscenza della lingua italiana e inglese (da principiante a fluente secondo i livelli del Quadro Europeo) e includerà anche il gruppo di controllo composto da parlanti madrelingua.
Ai soggetti italofoni saranno proposti cloze in lingua italiana e inglese. Ai soggetti non italofoni saranno proposti cloze in lingua italiana e inglese.
I dati che ci restituirà la macchina verranno analizzati statisticamente sulla base di tre variabili: le etichettature linguistiche delle parti di testo eliminate, la correttezza nella risoluzione del cloze e la competenza linguistica dell'apprendente. Questi risultati ci permetteranno di individuare i pattern di lettura nei casi in cui i partecipanti risolvano correttamente il cloze, non lo risolvano oppure lo compilino con una parola errata.
Tali risultati saranno utili a comprendere quali strutture linguistiche siano da considerare più complesse per gli apprendenti e a creare cloze test più coerenti con il livello linguistico di riferimento. I risultati saranno rilevanti anche dal punto di vista epistemologico per verificare un postulato adottato dalla comunità scientifica ma mai veramente verificato, ossia il rapporto tra lunghezza della fissazione e comprensione.

ERC: 
SH4_8
SH4_1
SH4_7
Innovatività: 

I cloze test (anche detti banked gap-fill items) sono studiati fin dagli anni 50 (per una rassegna degli studi più rilevanti vedere Brown, 2013), ma attraverso l'eye tracker solo in pochi e recentissimi lavori (Brunfaut e McCray, 2015; Brunfaut e Tineke, 2016; McCray e Brunfaut, 2018). Uno dei problemi principali di questi esperimenti è che il numero dei partecipanti è di solito abbastanza esiguo (sempre inferiore a 30), troppo poco per assicurare un'affidabile generalizzazione statistica. Questo avviene spesso perché le università che portano avanti questi test sono piccoli Atenei con un numero di iscritti piuttosto limitato. A questo problema noi ovvieremo grazie all'enorme bacino di utenza del nostro ateneo: ai tanti studenti non italofoni immatricolati e gli studenti che appartengono ai numerosi programmi di scambio in cui Maria Roccaforte e Franco De Renzo sono coinvolti. Negli scorsi anni il numero di questi studenti si è attesto nell'ordine delle migliaia tra Incoming e Outgoing.
Un altro elemento di innovatività è che i dati registrati per ogni soggetto verranno strutturati mediante una tecnica molto comune in matematica, informatica e linguistica computazionale ma ancora mai usata per questo ambito: la teoria dei grafi. Una struttura a grafo è una modalità di ordinamento dei dati composta da nodi connessi tra loro mediante archi come in una costellazione. Nel nostro caso i nodi sono le parole fissate, gli archi sono le saccadi attraverso le quali gli occhi si spostano da una parola all'altra.
Strutturando i dati a grafo si possono operare una serie di inferenze statistiche costruendo un grafo per ogni soggetto, che assomiglierà ad una ragnatela in cui i nodi (le etichette delle parole) saranno connessi mediante archi (le saccadi).
In quanto non è statisticamente accettabile che due parole di lunghezze differenti vengano valutate allo stesso modo in rapporto alla durata e al numero delle fissazioni, prima dell'analisi statistica il rapporto durata/numero-fissazioni verrà normalizzato in base alla lunghezza delle parole.
Rispetto ai tipi di analisi statistiche utilizzate in precedenza principalmente tramite l'analisi della varianza (modello ANOVA), i grafi, strutturando i dati proprio come una rete, permettono di compiere delle inferenze statistiche nuove e più complesse.
Grazie a questo enorme bacino di dati strutturato in maniera completamente differente rispetto allo stato dell'arte, saremmo inoltre in grado di verificare un assioma mai verificato in maniera davvero inoppugnabile, ovvero che all'aumentare della durata e del numero delle fissazioni corrisponde un'effettiva difficoltà nel processo cognitivo della comprensione (ad esempio in Clifton et al, 2016). Questo aspetto della ricerca contribuirà soprattutto all'avanzamento epistemologico delle ricerche psicolinguistiche mediante eye tracker.
Le applicazioni di questo genere di indagine nell'ambito delle scienze umane, in linguistica cognitiva e in linguistica applicata, porteranno all'elaborazione di materiali didattici tradizionali o e-learning.
Il dipartimento richiedente vanta una storica tradizione nell'analisi dei testi, sia dal punto di vista linguistico che da quello filologico.
Sarà proprio la testualità il centro delle indagini da noi condotte attraverso il tracciamento oculare, a differenza della maggior parte delle ricerche in questo ambito che, essendo il frutto di studi in ambito puramente psicologico, si concentrano quasi esclusivamente sull'aspetto cognitivo senza saper riconoscere né descrivere adeguatamente gli stimoli linguistici proposti.
Infine un ulteriore prodotto di questa ricerca è la nascita, all'interno della Facoltà di Lettere, di un gruppo di ricerca che si occupi di linguistica applicata, glottodidattica sperimentale e psicolinguistica, che possa proporre a laureanti o tirocinanti AAf dei corsi di laurea magistrale in Linguistica anche l'opportunità di imparare a usare questi strumenti di misurazione già largamente impiegati all'estero.

Brown, J. D. (2013). My twenty-five years of cloze testing research: So what? International Journal of Language Studies, 7(1).
Brunfaut, T., & McCray, G. (2015). Looking into test-takers' cognitive processes whilst completing reading tasks: a mixed-method eye-tracking and stimulated recall study.
Brunfaut, Tineke (2016) Looking into reading II: a follow-up study on test-takers' cognitive processes while completing Aptis B1 reading tasks.
Clifton Jr, C., Ferreira, F., Henderson, J. M., Inhoff, A. W., Liversedge, S. P., Reichle, E. D., & Schotter, E. R. (2016). Eye movements in reading and information processing: Keith Rayner¿s 40 year legacy. Journal of Memory and Language, 86, 1-19.
McCray, G., & Brunfaut, T. (2018). Investigating the construct measured by banked gap-fill items: Evidence from eye-tracking. Language Testing, 35(1), 51-73.

Codice Bando: 
1167652

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