La Morfologia Urbana è una disciplina scientifica con più di un secolo di storia, durante il quale è stata consolidata una base teorica e metodologica e un ampio insieme di concetti e tecniche per comprendere le dinamiche della forma urbana. Ciò nonostante manca, nella letteratura sullo studio della forma urbana, un testo che sia in grado di sintetizzare i vari approcci, mettendoli a confronto ed evidenziandone gli aspetti comuni. Un testo che non si limiti, quindi, ad elencare semplicemente le differenze tra i vari strumenti operativi e obiettivi scientifici ma che sia in grado di comporre specificità e differenze, similitudini e identità, al fine di costituire una base critica condivisa su cui fondare lo sviluppo della disciplina per il prossimo futuro. La ricerca affronta questa lacuna e lo fa attraverso l¿analisi dei capisaldi della teoria della Morfologia Urbana, dall¿approccio storico-geografico di Michael Conzen, all¿approccio tipologico-processuale strutturatosi intorno al lavoro di Saverio Muratori e Gianfranco Caniggia, fino a Space Syntax con Bill Hillier, Julienne Hanson e Kaivan Karimi. Fondamentale sarà lo studio dell¿applicazione di quella morfologia urbana che ha saputo, con differenti soluzioni formali e progettuali, suscitare particolare attenzione in letteratura, definendo di fatto una nuova teoria della forma urbana. Progetti iconici come quelli di Muratori, con le Barene di San Giuliano a Venezia, Asieres-sur-oise di Ivor Samuels e Karl Kropf ed il caso di Jeddah di Space Syntax, fino ai più recenti. La ricerca quindi si comporrà di una parte più prettamente teorico-compilativa a cui sarà affiancata una parte di analisi in-the-field, rivolta, appunto, allo studio di tutte quelle esperienze operative (analitiche e progettuali) paradigmatiche nella comprensione della Morfologia Urbana. Una serie di interviste ai protagonisti di questa disciplina, nel mondo, completeranno il lavoro.
Nella letteratura sullo studio della forma urbana manca un testo che sia in grado di sintetizzare i vari approcci, mettendoli a confronto ed evidenziandone gli aspetti comuni. Un testo che non si limiti solo ad elencare semplicemente le differenze tra i vari strumenti operativi e obiettivi scientifici ma che sia in grado di comporre specificità e differenze, similitudini e identità, al fine di costituire una base critica condivisa su cui fondare lo sviluppo della disciplina per il prossimo futuro. Tutt¿oggi in particolare lo studio della teoria morfologica tradizionale mira all¿individuazione di metodologie di trasmissione della stessa più che ad un suo avanzamento. La ricerca affronta questa lacuna e lo fa per creare una solida base scientifica condivisa su cui impostare e sperimentare le scelte per il prossimo futuro della disciplina.