Gli esteri organofosfati (OPE) e le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono due classi di composti, utilizzate come additivi nei materiali plastici, che stanno suscitando una sempre maggiore attenzione da parte della comunità scientifica a causa della loro tossicità e del sempre più diffuso utilizzo. L¿esposizione umana può avvenire sia tramite l¿ambiente che tramite la dieta, tuttavia, le conoscenze riguardo la maggior parte di tali sostanze è ancora insufficiente per procedere a regolamentazione da parte delle autorità. Con il lavoro proposto si intende proseguire l¿attività di ricerca finanziata lo scorso anno con un bando di ateneo dal nome: ¿Determinazione di sostanze perfluoroalchiliche in ambienti indoor domestici e lavorativi¿ incentrata nella determinazione di PFAS in ambiente, estendendo l¿indagine anche a matrici in grado di contaminare l¿alimento quali i ¿food contact materials¿ (FCM) includendo nello studio inoltre gli OPE. Gli alimenti, prima dell¿effettivo consumo, possono entrare in contatto con molti materiali e oggetti durante le fasi di produzione, lavorazione, stoccaggio, preparazione e manipolazione. Gli FCM dovrebbero essere sufficientemente inerti da garantire che i loro componenti non influenzino negativamente la salute del consumatore o la qualità del cibo, tuttavia, è noto il problema della migrazione all¿alimento di alcuni suoi costituenti potenzialmente dannosi per la salute umana. Al fine di effettuare dei test di cessione chimica, che possono essere condotti ponendo a contatto gli FCM con il prodotto reale oppure un simulante alimentare. In particolare, un simulante alimentare è una sostanza che simula il comportamento di alcune classi di alimenti, riproducendone caratteristiche quali acidità, alcalinità, lipofilicità, idrofilia o grado di polarità.
Il lavoro prevedrà lo sviluppo di metodi analitici adatti allo studio della cessione di OPE e PFAS da FCM quali carta forno e carta stagnola tramite l'uso di differenti liquidi simulanti.
OPE e PFAS sono inquinanti emergenti frequentemente riscontrati nelle matrici ambientali, nonostante alcuni studi abbiano riportato la presenza di tali sostanze in alimenti, la conoscenza riguardante l¿esposizione tramite la dieta, e le vie di contaminazione dell¿alimento, è ancora insufficiente per procedere a adeguate regolamentazioni da parte delle autorità per molte di queste sostanze. Inoltre, gli studi presenti sono stati volti alla determinazione degli OPE o delle PFAS, e nessuno studio è stato ancora condotto indagando la contaminazione di entrambe le classi su gli stessi campioni. OPE e PFAS sono addizionati ai materiali per migliorarne le performances, pertanto ci si può aspettare la contemporanea presenza in rapporti differenti in base ai materiali esaminati, non essendo ancora presenti studi riguardo la contemporanea presenza di OPE e PFAS nei FCM, la contaminazione relativa non può essere determinata in quanto il pattern di contaminazione risultate potrebbe essere falsato dalla differenza dei campioni indagati.
Con il lavoro proposto si intende proseguire l¿attività di ricerca finanziata lo scorso anno con un bando di ateneo dal nome: ¿Determinazione di sostanze perfluoroalchiliche in ambienti indoor domestici e lavorativi¿ estendendo l¿indagine anche a matrici quali i FCM al fine di valutare l¿entità delle diverse vie di esposizione. Prendendo in considerazione anche gli OPE, il metodo sviluppato permetterà di raccogliere contemporaneamente informazioni circa la presenza di due tra classi di composti che stanno maggiormente allarmando la comunità scientifica a causa della loro tossicità e del sempre più diffuso utilizzo.