Italia

Ombre sul dragone

L’emergenza coronavirus ha accelerato alcuni processi internazionali che costituivano già la cifra fondamentale della nostra epoca. Si fa riferimento, anzitutto, alla competizione tra Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese (RPC), che ha fatto intravedere a molti analisti il profilarsi della “trappola di Tucidide”. In secondo luogo, al graduale allontanamento dell’Europa dalle priorità strategiche di Washington e alle lacerazioni interne al nostro continente.

La visione italiana della Cina durante il conflitto. I documenti diplomatici italiani

China’s role during the First World War may seem at first glance marginal, despite the consequences of the war on the fate of this Asian country and the contrasting ambitions of the Great Powers represent a very important element for the subsequent history of the Far East. As far as Italy is concerned, the interest in China has remained, after all, limited in the years that preceded the outbreak of WW1. This fact, however, did not exclude concrete attention to China.

Tra Murmansk e Vladivostok

Quella che segue è solamente una breve presentazione di un insieme di interessanti vicende che hanno visto coinvolti i soldati italiani in Russia tra il 1918 e il 1919. Si tratta di azioni militari inserite prima nel quadro della guerra contro gli Imperi centrali – è il caso specifico delle prime operazioni in Murmania – poi nella più complessa azione di contrasto alle forze bolsceviche nel corso della prima fase della guerra civile russa.

Dall’amministrazione italiana al regime di Gheddafi

Tradizionalmente il ruolo geopolitico del Mar Mediterraneo è duplice: a volte agisce come elemento di separazione tra Paesi, altre contribuisce all’emergere di una vera e propria osmosi tra sponde opposte. È questo il caso del rapporto tra Italia e Libia, la cui interdipendenza è tornata a essere – anche a chi se ne era per lungo tempo dimenticato – un’evidenza incontrovertibile. Gli effetti del disordine che sconvolge il Paese nordafricano sin dal 2011 si ripercuotono direttamente sulla nostra Penisola.

Andreotti, la Libia di Gheddafi e la Santa Sede

Il 10 marzo 1997 Giovanni Paolo II firmò "breve apostolico" Ad firmiores reddendas con il quale si stabilirono le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Libia di Gheddafi. Questo articolo ripercorre la loro complicata evoluzione basandosi sulle carte di Giulio Andreotti, il politico italiano che è stato sette volte primo ministro e ha servito come ministro degli affari esteri in diversi governi. I rapporti tra la Santa Sede e la Libia facevano parte di una strategia mediterranea volta a superare l'isolamento del paese guidato da Gheddafi che alcuni paesi occidentali perseguivano.

Verso la grande trasformazione. Il primo conflitto mondiale e la disciplina dell’ordine economico nell’esperienza italiana

The 18th century was characterized by a process of marketization, strong enough to produce a callfor social protection. In the Unites States, this reaction did not challenge democracy as the foundation of the political order, which was more and more questioned above all in southern Europe with the rise of fascism. This was particularly evident in Italy, where the dictatorship could build upon an authoritarian tradition, which was the reason for many continuities between liberal and fascist Italy.

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