MInori e Centri per la Giustizia: il ruolo dell'Architettura (MICA).
Componente | Categoria |
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Chiara Pecilli | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Vincenzo Barba | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Silvia Cataldi | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Furio Pesci | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Fabio Quici | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Filippo Lambertucci | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Pisana Posocco | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Il valore sociale e culturale che ogni società ha espresso ed esprime nei confronti dell'universo carcerario e del suo basamento ideologico originario della pena, ha avuto e ha tutt'oggi delle dirette ricadute sulla manifestazione delle strutture fisiche. La ricerca proposta il cui acronimo è MICA (in rumeno piccolo/a) a carattere fortemente interdisciplinare, ha quale oggetto di indagine le strutture dove è ospitato un segmento particolare di utenza, quella dei minori. Il tema della detenzione minorile è molto attuale e dibattuto a livello europeo dove ogni Paese ha messo in atto strategie alternative per evitare la privazione di libertà dei minori, che in quanto tali vivono un momento di vita decisivo per lo sviluppo globale della personalità e durante il quale il rapporto con l'ambiente ristretto è altamente conflittuale.
L'assunto principale della ricerca è che lo spazio 'ristretto' svolge un ruolo fondamentale in quanto in grado di rendere la condizione della detenzione meno 'coercitiva' e stressante, promuovere il benessere e la qualità della vita, garantire diritti e bisogni, limitare i motivi di conflittualità e svolgere un ruolo educativo; tutto ciò a beneficio sia delle persone detenute che dello staff coinvolto nella gestione delle strutture.
L'obiettivo principale della ricerca è indagare nel contesto italiano, in rapporto a quello europeo, la materializzazione fisica dei Centri per la Giustizia per i minori - Centri di Prima Accoglienza e Istituti Penali Minorili - in relazione alla loro evoluzione al fine di proporre modelli progettuali di riferimento e azioni sull'esistente nel rispetto della legislazione corrente, attraverso una metodologia, replicabile in altri contesti, che vede gli utenti (minori e staff) al centro e partecipi, al fine di rilevarne le esigenze e che tenga in conto le potenzialità e l'impatto sulla riorganizzazione degli spazi e delle procedure delle Internet of Things e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.