Il tempio mesopotamico come "banca": i prestiti templari ("temple loans") durante l'epoca paleo-babilonese (2002-1595 a.C.)
L'obiettivo principale del progetto di ricerca consiste nell'edizione scientifica e nell'analisi di un corpus di contratti di prestito (oltre 500), noti in letteratura come "temple loan contracts", che provengono da numerose città dell'antica Mesopotamia e che si datano al periodo paleo-babilonese (2002-1595 a.C.). La straordinaria peculiarità di questi contratti di prestito sta nella loro formulazione: è infatti il dio stesso, senza intermediari umani, a concedere prestiti di orzo o argento a uno o più debitori.
Il fine precipuo è quello di analizzare le procedure di gestione finanziaria messe in atto dalle istituzioni templari e, su scala più ampia, determinare il ruolo del tempio come elemento-chiave nella realtà socio-economica della Babilonia del II millennio a.C. (attuale Iraq meridionale). L'importanza dei templi nella Mesopotamia antica è chiaramente attestata nella documentazione cuneiforme fin dai suoi albori.I templi funzionavano come "households" (aziende) delle divinità e nel corso dei secoli accumularono grandi ricchezze sotto forma di beni mobili e immobili (terreni, bestiame, argento, ecc.). Oltre alle loro attività cultuali, i templi avevano un ruolo fondamentale nell'economia cittadina e svolgevano un'importante funzione come agenzie di assistenza sociale. Essi non rappresentavano mere realtà burocratiche o istituzioni economiche astratte, ma erano vere organizzazioni lavorative all'interno di una rete sociale più ampia, interagendo da pari a pari con il palazzo e il settore privato. Una funzione peculiare attestata nella documentazione cuneiforme delle città mesopotamiche di periodo paleo-babilonese è dunque rappresentata dall'uso commerciale dei loro fondi per effettuare prestiti o partecipare a investimenti finanziari.