Andrea Pozzo e il corridoio della Casa Professa del Gesù
Gli affreschi del corridoio antistante le stanze di S.
Gli affreschi del corridoio antistante le stanze di S.
L'osservazione delle tarsie “architettoniche” e “urbane” ha posto la domanda circa la natura delle immagini ivi rappresentate. Le prospettive intagliate sono puramente esercizi prospettici? E se lo sono, quali finalità hanno? Hanno un'attinenza con le scene teatrali o ritraggono forse luoghi reali o ideali di brani di città? Gli spazi urbani e le architetture rappresentate sono regolati da un proporzionamento logico e corretto?
Ad Andrea Pozzo, pittore, scenografo, maestro di prospettiva, deve essere riconosciuto pienamente il ruolo di architetto nel panorama culturale del barocco. L’artista trentino realizzò le sue opere all’interno della chiesa di Sant’Ignazio a Roma tra il 1685 e il 1694 dove rappresentò Sant’Ignazio protettore degli afflitti nel catino absidale (1685-1688), la Gloria di Sant’Ignazio nella volta della navata centrale (1687-1693) e la finta cupola (1685) in sostituzione di quella progettata e mai realizzata.
Lo studio è dedicato alla finta cupola del Collegio Romano dipinta da Andrea Pozzo nella seconda metà del diciassettesimo secolo. Della cupola ci sono pervenuti diversi modelli grafici: il modello teorico descritto nel trattato, uno dei bozzetti preparatori, conservato presso la Galleria Corsini di Palazzo Barberini in Roma e la tela nella chiesa, sopravvissuta ad una serie di tormentate vicende che l'hanno tramandata sino a noi. L'analisi comparativa tra questi modelli ha evidenziato la sussistenza di alcune difformità fra le prospettive che vi sono rappresentate.
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