poesia russa

Gennadij Ajgi e Kazimir Malevič: artista della visione, artista della conoscenza

L’articolo esplora le connessioni tra l’opera poetica di Gennadij Ajgi e la poesia e il pensiero di Kazimir Malevič, ponendo il focus sul concetto di ‘artista’ e sulle sue interpretazioni. Un’analisi dei testi mette in evidenza una stretta correlazione tra l’arte e la conoscenza dell’universo, funzione complementare all’osservazione scientifica.

Ajgi: poeta silenzioso, messaggero bilingue: Identità e presenza (critica) di una voce ciuvascia, russa, transnazionale

Ajgi, nato nel 1934 in Ciuvascia, viene riconosciuto all'estero molto prima che in URSS mentre, della sua produzione poetica, la più tradotta e la più nota è quella appartenente al 'secondo' periodo, ovvero quello russo. Proprio quei testi – nello stile, nelle immagini - vengono spesso interpretati alla luce dell'appartenenza etnica e culturale e della biografia personale di Agi.

Scultura Involontaria

Il volume rappresenta la prima pubblicazione in lingua italiana della poesia di Anatoly Kudryavitsky (Anatolij Kudrjavickij) e raccoglie testi provenienti da diverse raccolte pubblicate negli ultimi anni in lingua inglese, tradotti in italiano da Anna Belozorovitch e Maria Grazia Calandrone.

Malevic e Ajgi: bianco su bianco

L’articolo esplora la simbologia del colore bianco nella poetica di Gennadij Ajgi in riferimento alla ricerca artistica dell’avanguardia russa, in particolare all’opera, figurativa e teorica, di Kazimir Malevič. Riprendendo l’importanza della simbologia del colore nel contesto dell’icona russa, raccolta ed estesa dagli avanguardisti, i testi poetici di Ajgi svelano di volta in volta il colore bianco come protagonista del paesaggio poetico, ora come simbolo del dolore e della morte, ora come testimonianza della presenza divina e di una coscienza umana raffinata.

Ajgi e Malevič: silenzi e grida

L’articolo pone al centro la produzione poetica di Gennadij Ajgi e le sue connessioni con il pensiero e l’opera di Kazimir Malevič sul piano dell’uso del e riflessione sul suono e silenzio, quest’ultimo concetto centrale per un poeta che spesso si definì e fu definito ‘poeta del silenzio’. Prendendo in considerazione le condizioni specifiche dello sviluppo della scrittura di Ajgi tra gli anni 1950 e 1960 in Unione Sovietica e lo sguardo rivolto alle avanguardie da lui e dai suoi contemporanei, affiorano differenze e analogie.

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