Amelia

Maestranze longobarde nel ‘corridoio Bizantino’ umbro: i cibori di S. Salvatore di Amelia e della collegiata di Otricoli

Il contributo è incentrato sull'analisi di due cibori altomedievali conservati nelle città di Amelia e di Otricoli in Umbria meridionale. I rilievi in marmo delle lastre dei due manufatti evidenziano sia sotto l'aspetto tecnico-esecutivo che iconografico palesi relazioni con la produzione scultorea che fiorì nei territori della Langobardia Maior a partire dal regno di Liutprando (712-744). La loro realizzazione si deve dunque alla presenza di maestranze provenienti dall'Italia settentrionale e attive in tutto il Ducato di Spoleto e nelle aree limitrofe nel corso dell'VIII secolo.

Il Germanico di Amelia. Un'occasione per riflettere su storia, archeologia ed eredità culturale

Gli atti del convegno restituiscono un quadro frastagliato dei temi legati a questo personaggio e alla scultura di Amelia: dalle circostanze del ritrovamento della statua, la prospettiva si spalanca sulle questioni storiche, prosopografiche e sociali; sul tema della popolarità di Germanico nell'epigrafia greca e latina e sugli onori funebri che gli furono dedicati; sui problemi inerenti al ritratto e alla sua iconografia.

L'enigma dell'opera poligonale con blocchi concavi e il rilievo delle mura di Amelia

Tra le mura poligonali quelle di Amelia interessano particolarmente perché contengono un notevole
numero di blocchi concavi. Una pietra concava genera nel sistema murario una condizione di
doppio vincolo stante il fatto che entra in contatto con quella adiacente su due lati anziché su
uno. Pertanto i blocchi concavi rappresentano un’innovazione strutturale che inserisce nelle mura
poligonali, in modo intenzionale, altrettanti punti di vincolo di grado superiore con il risultato di

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