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Nella ricostruzione storica, archeologica e linguistica dell’Oriente antico un ruolo preminente ha da sempre assunto il tentativo di definire le identità culturali, un tentativo che risale all’espressione “terra delle genti con la testa nera” toponimia in lingua sumerica con cui le prime culture urbane (seconda metà del IV millennio a.C.) della Mesopotamia antica si riconobbero e distinsero.

Una civiltà dimenticata da millenni emerge dalla decifrazione dei più antichi documenti scritti. Questo volume guida il lettore alla riscoperta delle culture della Mesopotamia in tutta la loro ricca complessità. Gli elementi che appartengono all'immaginario comune quando si pensa alla Mesopotamia, come l'astrologia, la torre di Babele, l'Eden, sono qui presentati in una sintesi organica.

In this article I deal with the description of two groups of “seven warriors” in two Sumerian literary compositions: the Hymn to Hendursa?a and Gilgameš and Huwawa. Thus, I discuss the relevant passages of the compositions, analysing the parallels and supporting the hypothesis that these seven warriors may be Sumerian literary forerunners to the hep- tad, later known as the Sebettu. In the conclusion, I discuss the number seven and the Heptad, adding a further parallel (Lugalbanda in the Mountain Cave), as well as further comments on demonic descriptions and iconography.

La présente contribution propose un survol des différentes occurrences de l’Arc-en-ciel dans la documentation cunéiforme. Deux thématiques principales sont envisagées en fonction des attestations. D’une part, l’arc-en-ciel fait l’objet d’une attention particulière en tant que phénomène atmosphérique à interpréter sur le plan divinatoire : dans les listes de présages du recueil astronomique Enūma Anu Enlil (Ier millénaire av. J.-C.), une seule couleur saillante lui est associée, tandis que sa forme reste la clé d’interprétation prédominante.