carcere

Tempo del carcerato, tempo del moribondo, tempo dell'arte: attraverso "Il mio secolo" di Aleksander Wat

On the basis of his Italian translation entitled Il mio secolo of Aleksander Wat’s Mój wiek (Palermo 2013) and the idea of translation as “listening” and response/responsibility of identification with the Other, the author returns to Wat’s prison memories and linked thoughts on the subject of time. The prisoner’s isolation, on the one hand, demonstrates the inherent “otherness” of human time (inasmuch as it is a form of “being” – Heidegger’s Dasein – “with others”) making his perception of reality similar to that of a dying person.

Verso un'incostituzionalità prudentemente bilanciata? Spunti per una discussione

L'autore, nella relazione introduttiva del convegno, abbozza una discussione intorno ad alcuni filoni tematici: 1) Quali limiti deve rispettare lo Stato nell’imporre condizioni di accesso alle misure rieducative; 2) Se la collaborazione con la giustizia ricada entro il perimetro del “richiedibile”; 3) Quali margini di ampliamento applicativo per illegittimità consequenziale potrà/dovrà avere l’auspicata declaratoria di incostituzionalità; 4) Se la Corte costituzionale, una volta caducata la presunzione assoluta legata alla collaborazione, possa “compensativamente” alzare ad libitum il livel

L’emergenza carceraria non è un incendio al di là del fiume

L'attuale sovraffollamento costituisce un fattore esponenziale del rischio epidemia: rende estremamente difficile la prevenzione; quasi impossibile il contenimento e la cura del contagio. Se si vuole evitare che la situazione sfoci in una conclusione drammatica è anzitutto necessario, sebbene naturalmente non sufficiente, che la popolazione detenuta torni entro i limiti della recettività penitenziaria.

Prefazione

Il testo presenta la ricerca condotta dall'autore sulle carceri di Rebibbia, sullo sfondo delle problematiche di carattere psicologico e morale tipiche del regime carcerario in Italia

Il carcere nella progettazione europea: percorsi di ricerca empirica a confronto

Il contributo offre una ricostruzione dei progetti europei sui temi penitenziari, progetti in forte espansione, incoraggiati dall’UE e tesi a individuare i fattori di rischio e di recidiva.Da tale ricognizione emerge che la progettazione europea può portare un contributo qualificato alla riflessione in ambito penitenziario, permettendo di coniugare – attraverso una logica di promozione multifattoriale – ricerca ed intervento.

Donne in carcere. Ricerche e progetti per Rebibbia

Il libro racconta gli esiti di una ricerca svolta sui luoghi di detenzione delle donne che è stata concretamente sviluppata all’interno della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia a Roma. Sono qui riunite le riflessioni e le ricerche storiche e teoriche assieme alle sperimentazioni progettuali che sono state sviluppate, ed in parte realizzate, nel corso di questo lavoro. In particolare si è contribuito al ri-allestimento di una sezione detentiva e alla realizzazione di uno spazio per l’affettività, un luogo di incontro tra le donne recluse e le loro famiglie.

Recensione a "S. TALINI, La privazione della libertà personale. Metamorfosi normative, apporti giurisprudenziali, applicazioni amministrative, Napoli, Editoriale Scientifica, 2018, pp. 380"

L’indagine rigorosa che Silvia Talini sviluppa nelle pagine di questo volume offre un approccio inusuale ad un tema complesso come quello della privazione della libertà personale. Inusuale perché, ben lontano da un’operazione meramente ricognitiva, esso è tutto diretto a leggere in maniera organica e perfino evolutiva la complessa congerie di apporti legislativi, giurisprudenziali e amministrativi che presidiano l’ordinamento penitenziario in Italia.

Quanta umanità in tre metri quadrati? Indirizzi interpretativi circa i criteri di calcolo dello spazio vitale intramurario e problematica del bagno "a vista"

Il contributo riflette sugli approdi raggiunti da dottrina e giurisprudenza circa i criteri di valutazione del carattere inumano o degradante riservato al trattamento carcerario, in violazione dell’art. 3 Cedu. Dopo avere indagato i profili più problematici, quali quelli connessi al calcolo dello spazio vitale intramurario riconosciuto al detenuto e alla presenza del cd. bagno “a vista”, l’Autore svolge alcune osservazioni critiche circa la mancanza di sicuri “indici indicativi di disumanità” cui fare riferimento, capaci di guidare l’opera dell’interprete

La libertà religiosa

Il saggio esamina l’evoluzione dell’ordinamento penitenziario nella garanzia dei diritti di libertà religiosa delle persone detenute ed evidenzia come, nonostante alcune riforme, persistano significative discrasie nelle condizioni per il loro effettivo esercizio. Si sottolineano, in particolare, le disparità ancora sussistenti nel grado di tutela della libertà di culto e dell’assistenza spirituale e l’impossibilità di darne una giustificazione sulla base di un criterio esclusivamente numerico.

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