diritto di accesso

Il diritto di accesso agli atti interni. Un limite alla trasparenza? Nota a sentenza Tar Lazio, Roma, sez. I, 11 giugno 2020, n. 6457

La pronuncia oggetto di analisi riguarda il diritto di accesso agli atti interni. Lo studio dimostra come vi siano ancora “resistenze” e difficoltà nella concreta applicazione della disciplina sulla trasparenza nonostante le riforme volte alla introduzione dell’accesso generalizzato sul modello dei FOIA (Freedom of Information Act). In effetti, nella specie l’accesso viene negato soltanto sulla base della circostanza formale che si tratta di atti interni senza addurre una motivazione sostanziale e senza un adeguato bilanciamento di interessi.

La natura giuridica dell’accesso civico generalizzato nel sistema di trasparenza nei confronti dei pubblici poteri

L’articolo analizza le principali criticità e problematiche emerse in sede di prima applicazione dell’accesso civico generalizzato nell’ordinamento italiano, soprattutto sotto il profilo dell’incerta ricostruzione giuridica dell’istituto, del suo equivoco rapporto con gli altri strumenti di accesso già riconosciuti dall’ordinamento e della pretesa funzionalizzazione di tale diritto al raggiungimento di una serie di finalità di rilievo pubblico indicate dal legislatore.

Pluralità di accessi, finalità della trasparenza e disciplina dei contratti pubblici

Con la sentenza in esame l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato ha chiarito la ratio dell’accesso civico generalizzato, valorizzandone la natura di diritto fondamentale riconducibile all’art. 10 Cedu. Quanto al rapporto tra tale istituto e gli altri strumenti di accesso, la Plenaria sottolinea la necessità di procedere ad una lettura sistematica delle discipline generali e speciali esistenti nell’ordinamento, al fine di valorizzare la piena soddisfazione del bisogno conoscitivo del cittadino.

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