Il 14 agosto 2018 crollava una parte del viadotto del Polcevera: 43 morti, decine di feriti e più di 500 sfollati. Noto con il nome del suo progettista, l’ingegner Riccardo Morandi il ponte genovese è stato considerato per decenni un simbolo dello sviluppo industriale italiano oltre che un’eccellenza ingegneristica del paese.
This paper aims to analyse some late medieval Genoese ship logs and "stipendiariorum monstrae" preserved in the State Archives of Genoa focusing on the geographical origin of the personnel on board. The author highlights the peculiar composition of the crews and their diachronic transformative dynamics, reconsidering their social role in the context of Genoese seafaring life, comparing it with the contemporary Venetian and Catalan-Aragonese context.
L'articolo indaga il sempre più fitto intreccio di responsabilità dietro la decisione, non condivisibile, che sta conducendo all'abbattimento.
Lo scritto ripercorre l’intera vicenda perché il crollo della pila 9 del viadotto sul Polcevera il 14 agosto 2018 è una tragedia italiana, sicuramente la più rilevante che abbia investito il nostro paese negli ultimi anni. Nel dramma di questo crollo convergono almeno tre ordini di ragioni. La prima è la morte di 43 innocenti (quasi tutti risucchiati per cinquanta metri nell’improvvisa voragine dell’impalcato stradale) e di una quindicina di feriti, un numero fortunatamente relativa- mente basso.
The service station of the trunk-road Genova-Valle del Po is among the first Italian works fully inspired by European functionalism. It is also possible to consider it as the first service station of the motorway type, complete with refreshment and hotel, built in Italy. Among its main features we note first the first bridge-restaurant on road layout, which will have great success in the construction of motorway architectures since the fifties.
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