liberazione

Maternità, inanità, libertà: la "follia" delle madri della nazione bangladese nel documentario Una certa liberazione di Yasmine Kabir.

Questo saggio cerca di restituire la straordinaria storia di vita e di coraggio di Gurudasi Mondol, una donna bengalese che iscrive il suo nome nella storia del Bangladesh attraverso un dono di latte, trasformandosi da madre di sangue ingiuriata e offesa in rimembrata “madre di latte”. Attraverso un’astuta e tragicamente poetica performance della follia, Gurudasi ribalta la logica dell’assoggettamento del suo corpo allo Stato e si guadagna davvero quella “stanza tutta per sé” evocata da Virginia Woolf.

Liberazione da cosa, Liberazione per cosa. Speranze, riflessioni, delusioni nel cinema italiano dalla ricostruzione alla contestazione

In oltre trent'anni il cinema italiano ha ritratto il 25 aprile e, più in generale, l'evento storico della Liberazione come una sorta di data simbolo in grado di racchiudere al suo interno una molteplicità di significati. A seconda delle sensibilità e delle tendenze politiche, raccontare per immagini il passaggio dalla dittatura alla democrazia divenne occasione per esprimere giudizi sul passato, affrontare i nodi irrisolti del presente, riporre speranze e delineare progetti per un futuro ancora da definire.

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