maestri elementari

“Mi sembra di impazzire. Come vado avanti?”: (auto)rappresentazione delle strategie didattiche e della figura dell’insegnante nei Giornali di classe di primo Novecento.

Un corpus di oltre 250 registri degli anni 1924-1946, tratti da archivi scolastici di comuni in prevalenza del centro-sud, ha permesso di individuare uno “stile” tipico, riconoscibile nella costante oscillazione tra spinte antitetiche (formularità e usi tachigrafici del genere burocratico, enfasi retorica e letterarietà, opzioni colloquiali e riflessi dell’oralità).
Nei registri si realizza una deriva diaristico-memoriale di segno spiccatamente autobiografico, determinata dall’esplosione della soggettività che i contenuti e l’esperienza riferiti dai maestri comportano.

«Tra l’incudine di queste teste d’acciaio e il martello delle mie autorità». L’atteggiamento educativo dei maestri in un corpus di Registri della prima metà del Novecento

Il contributo si propone di ragionare sull’atteggiamento educativo di maestre e maestri della prima metà del Novecento a partire da un corpus di 290 Giornali di classe ricavati da archivi scolastici di comuni in prevalenza del centro-sud (Umbria, Lazio, Basilicata, Calabria, Puglia ed anche Lombardia).

«Oggi s'impara la z per scrivere. "Sono due mesi di sanzioni, ma noi siamo forti e la vittoria sarà nostra"». La didattica dell'italiano nei Giornali di classe dei maestri (1924-1950)

Lo studio prende in esame un corpus di “Giornali di classe” (1924-1950) raccolti in archivi scolastici di diversi comuni (Lombardia, Umbria, Lazio, Basilicata, Calabria, Puglia); tali documenti costituiscono una fonte privilegiata per la ricostruzione delle competenze linguistiche, dell’(auto)rappresentazione dell’atteggiamento educativo, del ruolo e della vita dei maestri nella prima metà del Novecento.

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