Orazio

‘Res Romana’ e ‘Latium’. Tradizione letteraria e memoria storica: Ennio, Orazio e Virgilio

Il rapporto con il Lazio ha sempre costituito un elemento di forte rilevanza simbolica per i Romani, anche se i termini 'Roma' e 'Latium' compaiono di rado assieme nella letteratura latina conservata. Ha avuto una certa eco un frammento degli Annales di Ennio (465 s. Vahlen2 = 494 s. Skutsch), di collocazione e interpretazione non sicura, in cui la fortuna di Roma e del Lazio procedono di pari passo. I versi sono stati citati da Varrone nella Menippea Testamentum (fr. 542) e parodiati da Orazio nelle Satire (1, 2, 37 s.).

CIL, VI 21521 = 34137 (CLE 1109). Un sogno in forma poetica

Riesame dell’iscrizione di Roma CIL, VI 21521 = 34137 (CLE 1109) sotto il profilo epigrafico, letterario e metrico; il testo, seppur non privo di una sua originalità, sembra attingere a un ricco serbatoio di riferimenti poetici, che spaziano da Lucrezio, a Virgilio, Orazio e Ovidio e racconta l’apparizione di un giovane defunto, ormai accolto tra gli dei, a un suo parente.

Traduzioni di Virgilio traduttore

This paper focuses on the ways in which Latin poetry can be translated into Italian, with a particular emphasis on the relationship between the translator’s job and the commentator’s. The main argument is based on a close reading of significant examples in which modern translators of Vergil deal with passages where Vergil himself translates and reworks Homer’s text. Some insights are provided into the connection between translation, interpretation, reception, and critical examination of Classical texts.

Sanguisuga ovvero fine (l'ultima parola di Orazio nell'Ars poetica)

In un autore come Orazio, che ha sempre messo estrema cura nelle chiuse delle sue opere, l'ultima parola dell'Ars poetica, cioè hirudo, non può non richiamare l'attenzione del lettore. Il tema della pienezza (plena... hirudo) e precisi riscontri nella prassi libraria, anche per come era tematizzata in poesia ellenistica (Filodemo e, soprattutto, Meleagro), permettono di riconoscere nella hirudo oraziana un riferimento, satiricamente significativo, al segno di fine sulla pagina scritta, cioè la coronide.

Metafore, allegorie e altre trasformazioni. Quintiliano interprete di Orazio (sul carme 1, 14, con alcune osservazioni riguardo alle navi di Virgilio e Ovidio)

Discussione del celebre luogo di Quintiliano sull'allegoria della nave, sia in relazione ad Orazio sia di per sé. Analisi e interpretazione del carme 1, 14. Considerazioni sulla rappresentazione della nave in Virgilio e Ovidio, specialmente in relazione agli aspetti politici e ideologici della cultura augustea.

Omnia peccata paria. Intorno a un paradosso stoico, fra Cicerone, Orazio e Petronio

Il paradosso stoico ‘tutti le colpe si equivalgono’ era uno dei più difficili da
dimostrare. Nella letteratura latina, se ne occupano Cicerone, Orazio e Seneca.
Cicerone ci offre sia una presentazione ironicamente sprezzante (Pro Murena, De
finibus) che una difesa sofistica (Paradoxa Stoicorum) di esso; qualcosa di analogo
troviamo in Orazio: nelle Satire, critica il paradosso, focalizzandosi sulle sue
assurde conseguenze giuridiche; ma nell’Epistola I 16 lo difende, considerando

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