‘Res Romana’ e ‘Latium’. Tradizione letteraria e memoria storica: Ennio, Orazio e Virgilio
Il rapporto con il Lazio ha sempre costituito un elemento di forte rilevanza simbolica per i Romani, anche se i termini 'Roma' e 'Latium' compaiono di rado assieme nella letteratura latina conservata. Ha avuto una certa eco un frammento degli Annales di Ennio (465 s. Vahlen2 = 494 s. Skutsch), di collocazione e interpretazione non sicura, in cui la fortuna di Roma e del Lazio procedono di pari passo. I versi sono stati citati da Varrone nella Menippea Testamentum (fr. 542) e parodiati da Orazio nelle Satire (1, 2, 37 s.). Di essi si trovano tracce anche nel Carmen saeculare e nell’opera di Livio ed è possibile che li abbia avuti presente anche Virgilio in Aen. 12, 147 s., nel discorso di Giunone a Giuturna in cui la dea annuncia la ormai prossima fine di Turno e la sconfitta degli abitanti del Lazio ostili ai Troiani e a Enea, premessa necessaria alla futura gloria di Roma.