periferie

Comune e città metropolitana alla prova del bando periferie: cose fatte e cose da fare

I dossier di candidatura al Bando 2016 della Presidenza del Consiglio
dei Ministri “per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie”
elaborati dal Comune di Roma e dalla Città Metropolitana di
Roma Capitale, offrono utili argomenti per provare ad analizzare gli
indirizzi di intervento proposti per le aree periferiche, pur all’interno
di un bando nazionale non particolarmente promettente dal punto di
vista della sua struttura e impostazione (cfr. De Leo, Ombuen, 2018).

Indirizzi progettuali per le periferie per contrastare diseguaglianze e povertà: 10 punti di non ritorno da SNAI

Il paper formula alcune considerazioni essenziali in tema di politiche per le periferie a partire dall’evidenza di un quadro di iniziative, degli ultimi venti anni, per lo più privo di strategie che hanno sin qui favorito (invece che contrastare) il peggioramento delle condizioni di degrado, sicurezza, esclusione e povertà localizzati oramai diffusi in molte aree urbane del Paese.

Autorganizzazioni urbane. Capacità di futuro e ‘politica significante’

A Roma si moltiplicano le esperienze di autorganizzazione, non soltanto legate alle occupazioni a scopo abitativo. D’altra parte, non solo a Roma, ma anche nel resto d’Italia e all’estero, emergono diffusamente nelle città pratiche e processi di autorganizzazione. Le forme di autorganizzazione rivelano sicuramente grandi potenzialità. In primo luogo esprimono un protagonismo sociale che comporta l’attivazione di importanti capacità sociali di organizzazione. In secondo luogo, permettono di costruire tessuto sociale e valori simbolici. Svolgono inoltre un servizio “per” e “sui” territori.

Abitare le periferie

Le periferie erano tradizionalmente considerate un luogo geograficamente lontano dal centro e quindi tendenzialmente di minor qualità e valore (proporzionalmente all’allontanarsi dal centro). Anzi venivano generalmente considerate luoghi di degrado che, in molti casi, veniva associato non solo agli aspetti fisici e alla carenza di servizi, ma anche alle situazioni sociali e persino caratterizzante le persone. Questa interpretazione era agganciata ad un’organizzazione urbana che è stata superata. Il centro non è più uno, ma sono tanti, e al loro interno ci sono molte situazioni di degrado.

Dalle riforme per il decentramento amministrativo ai nuovi processi democratici

Il saggio esamina l'evoluzione delle soluzioni istituzionali democratiche che nei contesti urbani sono state esplorate per consentire ai cittadini di partecipare alle trasformazioni dei territori. Dato conto dell'esaurimento della soluzione che replicava per mimesi e in forma decentrata le istituzioni rappresentative, il saggio si sofferma sulle esperienze vivaci e innovative che si sono diffuse sui territori urbani, caratterizzate da un forte grado di spontaneismo e creatività.

Chanel tesse la sua tela alle porte di Parigi. Il nuovo Centro di Arti e Mestieri di Rudy Ricciotti

Nel popolare quartiere di Aubervilliers a Nord di Parigi, Chanel decide di installare la sua nuova ‘manifattura della moda’: si tratta di un vero e proprio progetto urbano in quanto rientra a pieno titolo nella ZAC Canal - Porte de Aubervilliers, e funzionerà come acceleratore di quegli obiettivi - previsti appunto dalla ZAC- di riqualificare questo settore fortemente degradato che ricade nelle competenze di Plaine Commune.

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