periferie

Nuove forme dell'urbano e processi di riappropriazione della città

Le città stanno subendo profonde trasformazioni tanto da indurre un ripensamento delle forme dell’“urbano”. Accanto alle grandi pressioni dell’economia e dei modelli di sviluppo neoliberista, un’attenzione particolare è da rivolgere alle pratiche e ai processi di riappropriazione degli spazi che caratterizzano estensivamente le città e che rappresentano anche forme di risignificazione dei luoghi, nonché ai fenomeni di autorganizzazione sviluppati dagli abitanti, associati o meno.

Periferie, politiche dell'abitare e autorganizzazione

In uno sguardo critico sulle politiche urbane a Roma è importante assumere il punto di vista dell’abitare e, quindi, interpretare la situazione in maniera organica e complessiva, ossia in termini di “politiche dell’abitare” (Cellamare, Cognetti, 2018). Per molti versi, è un punto di vista che può apparire vasto e di difficile definizione. Si tratta però del punto di vista degli abitanti e cerca di rispondere fortemente e adeguatamente alle loro esigenze, integrando aspetti spaziali, sociali, culturali, di vita collettiva, di necessità economiche, ecc. (Cellamare, 2016a).

Periferie. Gli "ultimi posti" e i luoghi della vitalità delle città

La ricerca sul campo, un approccio integrato e interdisciplinare, uno sguardo più attento alle storie di vita degli abitanti e alle condizioni dell’abitare nella vita quotidiana ci permettono di leggere e interpretare le periferie in un modo diverso da quello tradizionale che le considera il luogo del degrado fisico e sociale. Si tratta di realtà molto diverse tra loro che oggi costituiscono la parte preponderante della città.

Mappatura critica e rigenerazione urbana a Roma

In questo tempo di coronavirus così difficile per tante persone e per le nostre città, sembra fuori luogo discutere di una mostra di mappe e fotografie su Roma, soprattutto se sviluppata prima che scoppiasse l’epidemia. In realtà, invece, appare assolutamente opportuno, anzi un’occasione per cominciare a pensare diversamente il futuro delle nostre città, ed in particolare di Roma, soprattutto a partire dal periodo post-coronavirus.

L’azione pubblica e la valorizzazione del protagonismo sociale

Nel passato l’approccio territorialista ha sviluppato una critica alla pianificazione intesa come mera strumentazione disegnata su carta e su mappe, caratterizzata da rigidità, incapace spesso di cogliere i processi socio-economici e di trasformazione urbana e territoriale reali o di raccogliere le sollecitazioni che provengono dalle dinamiche sociali e dagli abitanti, come tali o organizzati in associazioni e comitati.

Forme di autorganizzazione sociale nelle periferie urbane e sul territorio

In vari contesti urbani, rurali e montani si sono diffuse sia pratiche molecolari sia forme di autorganizzazione socio-territoriale che rispondono ad esigenze e situazioni differenti spesso compresenti e complementari: il desiderio e la capacità di riappropriarsi dello spazio di vita ma anche di alcune dinamiche di sviluppo e gestione del territorio; l’obiettivo di superamento dell’inerzia della pubblica amministrazione in un contesto di progressivo allontanamento della politica e delle istituzioni dai territori; la necessità di rispondere ad esigenze urbane e sociali (servizi, spazi verdi,

Rigenerazione urbana ed edilizia circolare nei grandi quartieri periferici: una strategia di autorecupero attraverso il riciclo

Nei quartieri di edilizia economica e popolare, alle frequenti criticità di carattere sociale ed economico, si aggiunge spesso un diffuso degrado degli edifici e degli spazi pubblici. Per rilanciare queste importanti realtà periferiche, è necessario un intervento integrato di rigenerazione a scala di quartiere.

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