professione

La norma tecnica UNI 11695:2017: opportunità e sfide per la professione di sociologo

L’articolo, a partire dalla descrizione della situazione in cui attualmente versa la professione del sociologo, si propone di delineare le opportunità offerte dalla norma tecnica UNI 11695 del 2017. Dopo aver delineato il quadro nell’ambito del quale si è realizzata la costruzione della suddetta norma, saranno esaminate le opportunità offerte – ai professionisti e alle associazioni – dalla certificazione professionale e sarà sottolineato il ruolo che dovranno assumere l’aggiornamento e la formazione professionale nel suo ambito.

Bibliotecario: una professione debole?

I rapporti dei bibliotecari con l'identità professionale e con gli studi professionali e non professionali sono caratterizzati da una profonda e durevole ambivalenza, con elementi di debolezza e di forza, che è difficile riscontrare analogamente in altre occupazioni. La posizione del bibliotecario appare quella di un “intellettuale senza qualità”, necessariamente attratto in direzioni diverse e in qualche modo opposte, e in "moto perpetuo" per realizzare le costanti e sentite aspirazioni a un maggiore riconoscimento sociale della biblioteca e del suo lavoro.

La parola ai bibliotecari. Ritratto di una professione in bilico tra apertura e ripiegamento

Nel 2015 abbiamo avviato una ricognizione delle indagini qualitative svolte dalle/nelle biblioteche pubbliche italiane, a partire dal presupposto che questa metodologia avesse progressivamente preso piede anche nel nostro paese e che, oltre ad aver prodotto interessanti risultati soprattutto sul tema dell’identità percepita della biblioteca, avesse generato una importante quantità di dati, che – come noto – sono di tipo testua.

Una generazione perduta

Conoscere cosa pensano i ragazzi e quali aspettative hanno è importante
non solo per chi si occupa di indagini e marketing, ma anche e soprattutto
per chi vuole occuparsi di istruirli e formali prima del loro ingresso nel
mercato del lavoro, come istituzionalmente è chiamata a fare l’Università.
In questa pubblicazione continua la analisi delle aspettative e dei desideri
dei giovani under 30 che ruotano in ambito universitario.

Il progetto consapevole

L’esperienza progettuale che si insegna e si pratica nelle scuole di architettura ha la precisa finalità della formazione intellettuale e tecnica dell’architetto. Lo spazio del progetto praticato nelle Università arricchisce in modo significativo e consapevole lo scenario complesso della professione e delle competenze specifiche che strutturano il progetto di architettura. L’Università che progetta è in grado di mettere assieme risorse intellettuali plurali e di alto profilo, anche grazie all’impegno che si esercita nella didattica e nell’esercizio del progetto di architettura.

L’architettura è solo per una stirpe felice?

L’allarmante declino che pervade il “sistema”1 scuola-ricercaprofessione dell’architettura italiana, dai primi anni Novanta del secolo scorso ad oggi, è comprovato dal numero di ricorrenti
iniziative accademiche e professionali che cercano di analizzarne le cause per fronteggiarlo. Ed è confermato dal diffuso senso di nostalgia e disillusione per un modo di essere architetto, in

Didattica e professione: Note dalla Scuola di Architettura di Roma guardando al futuro

Nel 1999, in occasione dello sdoppiamento della facoltà di Sapienza (Facoltà Ludovico Quaroni e Facoltà Valle Giulia)1, Giorgio Muratore “senza voler aggiunger altri programmi [... ma per un] richiamo alla realtà delle cose e alla loro storia” ha ristampato “i verbali polilogati di alcune delle sedute tenute nel 1920 dai docenti fondatori della facoltà di architettura raccolti nel 1929 in un pamphlet – forse poco noto – di Gustavo Giovannoni dal titolo Discussioni didattiche, “aventi particolarmente per argomento lo studio della composizione architettonica”.

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