La proposta ermeneutica dell'idea di progresso proposta da M. A. Raschini si differenza da altre legate all'età contemporanea. In lei il progresso delle istituzioni si definisce in relazione alla difesa e alla promozione dei diritti della persona, che rimane la pietra fondamentale dell'edificio sociale, che non può mai essere sacrificata né al bene assoluto dello Stato né all'utile della maggioranza sociale.
Il saggio affronta, alla luce di un recente contributo, il tema della sostenibilità e del progresso materiale e spirituale della società e, quindi, dell’ordinamento giuridico. Attenzione, altresì, è rivolta al rischio della «retorica dei diritti».
Come attivare il fondo della percezione? Come attivare, cioè, uno scardinamento del tempo che non sia quello subìto quotidianamente e insensatamente, ma che costituisca una sua ripresa riflessa, una sua simbolizzazione, una sua elaborazione feconda? Si tratterebbe di far lavorare di conserva una capacità di abbandonarsi senza controllo ad analogie inedite, capaci di creare cortocircuiti tra tempi eterogenei, e un controllo vigile che le contenga in un orizzonte di senso discutibile e comunicabile, per quanto fratturato e precario, e abitato da un nucleo inespugnabile.
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