Del espacio a la ciudad. Trayectorias semióticas
Saggio sul percorso semiotico dello studio della spazialità e dello spazio urbano, dai precursori all'attualità della ricerca
Saggio sul percorso semiotico dello studio della spazialità e dello spazio urbano, dai precursori all'attualità della ricerca
Tra i principali obiettivi che le città del futuro dovranno porsi vi è senza dubbio quello della mobilità sostenibile, intesa non come mero concetto di trasporto e movimento fisico, ma come vision alternativa, capace di favorire nuovi habitus finalizzati alla “decongestione urbana”, con il conseguente miglioramento della qualità della vita collettiva.
Presentazione della Moschea appena terminata in uno dei luoghi più importanti di Tehran
Indagine condotta su quattro quartieri romani. Trullo, Primavalle, Villaggio Olimpico e Decima
Il contributo racconta il progetto di riconfigurazione del quartiere Primavalle nell'ambito del progetto "Quattro Quartieri. Spazio urbano e spazio umano nella trasformazione dell’abitare pubblico a Roma" svolto presso il DiAP Dipartimento di Architettura e progetto. Intervenendo sulle connessioni trasversali ai lotti e sul riconoscimento delle qualità espressive del quartiere si è tentato di rafforzare la figurabilità dello spazio urbano e di sostenere gli abitanti nella costruzione di relazioni tra di essi e con il proprio quartiere.
L'articolo si interroga sulle gerarchie assiologiche espresse dallo spazio urbano e sul ruolo della memoria culturale. In un'ottica di semiotica della cultura si presenta una riflessione sul "degrado" inteso come strategia per la ricentralizzazione di Roma, ossia per la riconferma delle gerarchie fra aree urbane messe in crisi dai processi di trasformazione urbana e di globalizzazione, a prezzo dell'oblio a cui si sottopone una parte della memoria culturale espressa dallo spazio della città di Roma.
Quattro quartieri romani di case pubbliche sono la scena dove si svolge la vicenda di cui questo volume è cronaca. È un’indagine sulla città contemporanea, più in particolare sul vasto problema dell’intervento sul patrimonio collettivo esistente: ma il lavoro che si presenta vuole essere anche una riflessione sul modo in cui, oggi, chi lavora sulla città si trova ad affrontare situazioni caratterizzate dalla densa stratificazione di spazi, oggetti, abitanti, vita.
Nel 2007 è cominciata quella che ancora oggi è definita la peggiore recessione, per intensità e durata, dal dopoguerra; recessione che inizia proprio con l’esplosione della bolla immobiliare in America e travolge l’economia europea.
Nello stesso anno, a Lisbona, viene eletta una nuova Amministrazione per completare un mandato di due anni a seguito delle dimissioni dell'Amministrazione in carica.
Lo spazio urbano è costituito dall’insieme del costruito e dal suo negativo, il sistema degli spazi aperti. Il libro asseconda questa semplificazione ed è quindi diviso in due parti.
La prima tratta il costruito cioè il pieno, e affronta: il tema del progetto urbano come strumento indispensabile per la costruzione dello spazio della città; il tema del progetto del tessuto urbano nella sua declinazione più consolidata, l’isolato; la relazione tra l’architettura e ciò che la circonda, ovvero il contesto in cui si realizza.
Le città si sono sempre auto-rappresentate attraverso luoghi simbolici e spazi monumentali. Ma questo bisogno sembra ormai essere assente nella contemporaneità. Nel Novecento entra in crisi il modello della città compatta e la concezione albertiana della “città come grande casa”, che si rappresentava attraverso l’intellegibilità del suo perimetro in rapporto al paesaggio naturale e attraverso l’internità degli spazi pubblici come “stanze a cielo aperto”. La condizione moderna è rappresentata dallo spazio discontinuo della città aperta e priva di margini e dalla presenza di grandi vuoti.
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