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È costituzionalmente illegittimo, con riferimento agli artt. 3, 38 e 97 Cost., l’art. 8,
comma 3, D.L. 6 luglio 2012, n. 95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica
con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale
delle imprese del settore bancario), convertito con modificazioni dall’art. 1, comma 1,
della L. 7 agosto 2012, n. 135, nella parte in cui prevede che le somme derivanti dalle
riduzioni di spesa ivi previste siano versate annualmente dalla Cassa nazionale di previdenza

Gli interventi che hanno preceduto la legge n. 56 del 2014 appaiano slegati e indipendenti, salvo il comun denominatore del contenimento della spesa pubblica. Il riordino territoriale non è stato avvertito principalmente come l’occasione per sanare le
aporie, denunciate da più parti, che affliggono da tempo le istituzioni territoriali, bensì come un second best.

Al Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) è imputabile un volume di spesa per i consumi intermedi che si
aggira sui 30 milioni di euro, di cui la maggior parte gestita in forma aggregata. Quest’ultimo dato
dimostra che, negli anni più recenti, in campo sanitario ha assunto un ruolo di preminente importanza la
tematica delle ricadute di natura organizzativa e gestionale delle procedure degli acquisti di beni e servizi
derivanti dai processi di centralizzazione, nonché dalle politiche di spending review.

After several years from the advent of the global financial crisis, the economic situation of many of the world’s most advanced countries still seems to be affected by its startling consequences. This situation, characterized by international calls for interventions to promote growth and foster fiscal consolidation and financial sustainability, is a direct consequence of the 2008 financial crisis. Many governments have tried to address these issues following pro-cyclical fiscal policies.