Il paradosso dell’evoluzione: disturbi mentali e selezione naturale
Il capitolo mostra come la teoria dell’evoluzione integra l’approccio meccanicistico ai disturbi mentali, proprio delle scienze cognitive, ricaratterizzando l’influenza della componente ambientale nell’eziologia di tali disturbi e introducendo la variabile delle cosiddette cause remote. La rilevanza di selezione naturale e adattamento all’ambiente dei meccanismi neurocognitivi in psicopatologia emerge sia nei modelli del danno (breakdown), se si considera la disfunzione di uno o più meccanismi come il mancato effetto selettivo pertinente o che in alcuni casi tale disfunzione può mantenersi nelle generazioni in quanto associata a tratti adattivi, sia nei modelli propriamente adattamentistici quali quelli che evidenziano dissonanze tra attività pertinenti del meccanismo e ambiente mutato (mismatch) e quelli per cui l’ambiente mutato favorisce pattern di funzionamento imprevisti (persistence). Verranno descritti processi quali il carico di mutazione, la selezione stabilizzante e i cambiamenti contingenti. L’obiettivo del capitolo è di presentare criticamente questo approccio, difendendolo da diffusi travisamenti.