L'abbandono delle regole non scritte

01 Pubblicazione su rivista
Azzariti Gaetano
ISSN: 2283-7515

Nel corso della lunga gestazione della crisi molti costituzionalisti – pur esprimendo diversi
orientamenti – hanno evidenziato varie alterazioni rispetto alle prassi seguite in passato nell’iter di
formazione di Governo. In molti hanno ricordato l'abbandono di certe convenzioni o anche solo
precedenti consolidati. Le novità nel “metodo”, sono ammesse, peraltro, dallo stesso Governo in
carica: v’è un'esplicita risposta a questi rilievi nelle dichiarazioni programmatiche rese al Senato dal
Presidente del Consiglio per ottenere la fiducia. Leggo il passo perché mi sembra molto
interessante: “qualcuno ha considerato queste novità in termini di netta cesura con le prassi
istituzionali che sin qui hanno accompagnato la storia repubblicana, quasi un attentato alle
convenzioni non scritte che hanno caratterizzato l'ordinario percorso istituzionale del nostro Paese”.
E aggiunge: “tutto vero”, rivendicando queste anomalie, anzi prosegue: “dirò di più. Non credo si
tratti di una semplice novità” – rafforzando la critica, che adesso è diventata una caratteristica
positiva – “la verità è che abbiamo apportato un cambiamento radicale del quale siamo orgogliosi:
rispetto a prassi che prevedevano valutazioni scambiate nel chiuso dei conciliaboli tra leader
politici”.

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