FRANCISCO MUÑOZ CONDE Alcune osservazioni su Filippo Grispigni e il diritto penale fascista, pubblicato in Revista De Derecho Penal y Criminologia 2014, 205 ss (traduzione a cura di Paola Coco)

01 Pubblicazione su rivista
Coco Paola
ISSN: 2384-9479

Nell’articolo che qui viene tradotto dallo spagnolo, Muñoz Conde esamina la monografia su “Il diritto penale nazionalsocialista”, pubblicata nel 1942 da Edmund Mezger e Filippo Grispigni, in cui i due Autori commentavano le riforme penali realizzate dal regime nazionalsocialista (sterilizzazione dei delinquenti abituali, pena di morte per i minori di diciotto anni che avessero commesso crimini di guerra) valutandole positivamente, anche se con diverse motivazioni:
Mezger analizzandole dal punto di vista di un concetto proprio di colpa “per la condotta di vita”, Grispigni, invece, considerandole misure di “difesa sociale nei confronti della pericolosità”. Entrambi, però, mostrando una forte affinità ideologica con il regime nazionalsocialista tedesco e quello fascista italiano. Questo, nel caso di Grispigni, lo porterà a pubblicare in quello stesso anno un’intervista a Mussolini, nella quale ne elogerà il pensiero in merito al diritto penale, paragonandolo ai grandi nomi della storia d’Italia, come Dante e Verdi.

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