diritto penale

La Scuola di Applicazione Giuridico-Criminale di Roma, tra didattica e ideologia (1911-1931)

La Scuola di Applicazione Giuridico-Criminale di Roma, tra didattica e ideologia (1911-1931)

Gli studi storici in materia di diritto e processo penale italiano sono stati tradizionalmente i meno frequentati, essendosi la dottrina più risalente dedicata con maggiore cura alla storia del diritto e del processo civile. A partire dai contributi seminali di Mario Sbriccoli (v. ad esempio Sbriccoli, M., La penalistica civile. Teorie e ideologie del diritto penale nell'Italia unita [1985], ora in Storia del diritto penale e della giustizia. Scritti editi e inediti (1972-2007), Milano, 2009, vol.

L'insegnamento del diritto criminale alla Sapienza di Roma (secoli XVI-XVIII)

L’articolo ricostruisce l’inizio dell’insegnamento autonomo del diritto penale presso la Facoltà giuridica della Sapienza di Roma e traccia un profilo dei docenti che ricoprirono la cattedra di Istituzioni criminali tra Cinque e Settecento. Benché ufficialmente introdotta nell’ordine degli studi solo nel 1658, una cattedra penalistica in realtà fu attivata a Roma sin dal 1574, nell’ambito di un tentativo di aprire l’ateneo pontificio all’influenza dei fermenti culturali che all’epoca percorrevano gli ambienti universitari europei.

Il pensiero di Alfredo de Marsico nel dibattito dottrinale del ‘900

Alfredo De Marsico fu insigne docente di diritto penale e processuale penale in varie Università d’Italia (da ultimo presso la Sapienza di Roma dove subentrò ad Arturo Rocco nella cattedra di diritto penale); fu celebre avvocato del foro napoletano (e non solo); fu infaticabile studioso in molte branche del diritto (nella specie penale e processuale penale) come testimonia un’infinità di pubblicazioni lungo un arco di tempo di circa settant’anni.

FRANCISCO MUÑOZ CONDE Alcune osservazioni su Filippo Grispigni e il diritto penale fascista, pubblicato in Revista De Derecho Penal y Criminologia 2014, 205 ss (traduzione a cura di Paola Coco)

Nell’articolo che qui viene tradotto dallo spagnolo, Muñoz Conde esamina la monografia su “Il diritto penale nazionalsocialista”, pubblicata nel 1942 da Edmund Mezger e Filippo Grispigni, in cui i due Autori commentavano le riforme penali realizzate dal regime nazionalsocialista (sterilizzazione dei delinquenti abituali, pena di morte per i minori di diciotto anni che avessero commesso crimini di guerra) valutandole positivamente, anche se con diverse motivazioni:

Luci e ombre nell’opera di Filippo Grispigni

Per molti, fra i giovani studiosi del diritto penale, il nome di Filippo Grispigni è pressoché sconosciuto. E non potrebbe essere altrimenti, se si considera che nella letteratura contemporanea, attraverso cui hanno modo di conoscere i grandi giuristi del passato, non è mai o quasi mai citato.
Gli stessi, perciò, si sorprenderanno, scoprendo che non è sempre stato così, e che, anzi, per decenni Grispigni ha rappresentato uno dei personaggi di maggiore spicco nella dottrina italiana (e non solo)

Recensione a L. MAZZA, C. MOSCA, M. VALENTINI, G. SCANDONE, P. F. IOVINO, U. PIOLETTI, Breviaria di diritto penale. Materiali per uno studio sulla legalità penale, Collana “Manuali per l'Università”, Napoli, Editoriale Scientifica, 2016 pubblicata in

Come sottolineato preliminarmente, oggetto della recensione non è una raccolta di saggi (cui pure sembrerebbe alludere il titolo) semplicemente unificati dal filo conduttore della legalità penale, bensì un vero e proprio manuale di diritto penale, comprensivo di una parte storica, di una parte definitoria e di inquadramento generale (anche la luce della giurisprudenza ordinaria e costituzionale), di una parte dedicata alla teoria generale del reato, di una parte proiettata nella - ormai imprescindibile - dimensione sovranazionale del diritto penale, e infine di una parte dedicata a quello c

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