Gli Istituti di Elettronica, Automatica, Geofisica e Arte Mineraria della Facoltà di Ingegneria della “Sapienza”. Strategie per un intervento di riqualificazione energetica
Gli edifici realizzati da Giuseppe Nicolosi per l’Ateneo di Perugia sono stati, nel corso degli anni, oggetto di una indagine attenta e approfondita, mentre le opere progettate per la Facoltà di Ingegneria della Università di Roma “La Sapienza” restano, ad oggi, meno note.
Tra queste di particolare interesse l’edificio, realizzato negli anni Sessanta, destinato ad accogliere l’Istituto di Elettronica, Automatica, Geofisica e Arte Mineraria e collocato in uno degli spazi che nel progetto originario di Giovan Battista Milani per la sistemazione della Regia Scuola di Ingegneria di Roma avrebbero dovuto ospitare due dei quattro cortili previsti.
Senza dubbio l’inserimento nel complesso di San Pietro in Vincoli, le ridotte dimensioni dell’area a disposizione e la limitata possibilità di illuminazione e di aerazione, dovuta alla presenza degli edifici preesistenti, rappresentarono dei complessi vincoli al progetto. Una volta definita, dopo numerosi studi e varianti, l’impostazione planimetrica, Nicolosi dedicò molta attenzione alla definizione delle facciate che, sin dai primi schizzi, risultano fortemente caratterizzate da elementi verticali disposti a scandire ritmicamente entrambi i prospetti longitudinali. Per ottenere l’immagine prefigurata furono utilizzati, nella costruzione delle chiusure verticali, dei pannelli in calcestruzzo autoclavato e infissi in alluminio, studiati dallo stesso progettista in collaborazione con le ditte produttrici.
Attualmente questo complesso sistema di chiusure verticali non presenta un degrado particolarmente accentuato, ma risulta fortemente insufficiente a garantire gli attuali livelli di comfort ambientale ed inoltre l’immagine complessiva dell’edificio appare stravolta per una superficiale sostituzione degli infissi e per l’inserimento di numerosi elementi esterni dei condizionatori installati per il raffrescamento estivo.
L’ipotesi di un adeguamento energetico dell’Istituto di Elettronica, Automatica, Geofisica e Arte Mineraria ben esemplifica le problematiche legate agli interventi sul patrimonio esistente quando questo è costituito da un’opera architettonica di cui si vogliono preservare i caratteri identitari e induce ad una riflessione su quale possa essere una metodologia adeguata e coerente che possa consentire un miglioramento delle prestazioni mantenendo inalterati i caratteri linguistici, tipologici e costruttivi originari dell’edificio.